Non come a Berlino, d'accordo, però i graffitari si danno parecchio da fare anche a Parigi.
Sono artisti in piena regola, firmano le loro opere e molti si dedicano sempre e solo ad uno stesso soggetto, come un marchio di fabbrica. AlexOne dipinge galline, Nemo preferisce gli omini neri col cappello, e Mosko et associés dipingono giraffe colorate. Ne abbiamo viste a Belleville, a Batignolle, e anche nel XIII Arrondissement. Tutte firmate.
8 commenti:
Mi piace quest'uso gioioso, libero - e mi vien da dire anche un po' irriverente, ma in senso giocoso - dello spazio pubblico. Perché nelle nostre città è così difficile?
Non mi dispiacerebbe una giraffa sul muro in casa....proprio belle!
Cara Dede!
Devo recuperare le tue visite a Parigi...tempi duri ultimamente...ma mi metto in riga!
Dalle nostre parti ci sono parecchi esempi di murales, vedi Dozza Imolese
Io amo Gino Pellegrini che lavora nelle piazzette, o decora strutture pubbliche, con scene bucoliche, animali, stile naif, ma con grande effetto scenografico negli spazi..per non parlare di Zamboni, scultore con le sue opere in pietra, poi in rame, ad arricchire lavatoi, laghetti comunali, piazzette ecc...
Parigi è altra cosa, sofisticata e gentile!
Grazie di tutto!!!
ciauuuuuu!
Non so, onestamente sono perplessa. Il fatto di dipingere, non richiesti, muri non propri, anche se il risultato è buono non mi convincerà mai. Sarò anche prigioniera delle convenzioni, ma la penso così.
Che meraviglia solo che meraviglia! Si potessero fare nella mia città, sarebbe un pullulare di animali nei muri delle 17 contrade e si capirebbero velocemente i passaggi dei confini tra un territorio e l'altro. la giraffa è la contrada che ha vinto l'ultimo Palio di Agosto, Le giro a qualche amico appartenente alla medesima certamente si farà un giretto a Parigi. Ciao Simonetta.
Dato che le altre voci sono tutte più o meno d'accordo, rispondo solo a Dona che ha mostrato qualche perplessità sull'operazione: questi graffiti non sono per niente abusivi. Qualche volta si tratta di opere commissionate dai proprietari, altri vengono realizzati entro spazi cittadini appositamente dedicati; gli unici graffiti non autorizzati si trovano su vecchi portoni o muri destinati alla demolizione, e sono tollerati se non addirittura incoraggiati dall'autorità. In fondo regalano un po' di vivacità ad un'area in disarmo. E' un'operazione completamente diversa dall'imbrattare malamente qualsiasi muro capiti a tiro.
In questo caso ritiro tutto. :)
Mosko non lo conoscevo.Grazie per avercelo segnalato. Sempre di più mi rammarico di non aver visto il quartiere dove operano gli artisti di urban art a S. Paolo. Lì, fra l'altro hanno operato ai loro esordi Osgemeos, a cui fu dedicata una mostra alla Tate Modern con Blu, Bansky etc. Se ti interessa, ecco il link (http://gialli-e-geografie.blogspot.com/2011/01/tornata-spaulistata-2a-parte.html)
Bye&besos
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