Di Herzog e DeMeuron avevamo accennato già più di una volta , e mi stavo giusto chiedendo se fosse il caso di tediare ancora i miei aficionados con le fotografie di un'altra loro realizzazione, il primo edificio residenziale che hanno costruito negli Stati Uniti, quando ho avuto l'ennesima conferma che la telepatia non è una favola, dal momento che la stessa idea era venuta anche ad un'altra persona, che tra l'altro mi è capitato di incontrare di recente.
La constatazione mi ha fatto tagliare la testa al toro: poche storie, oggi si va tutti a Manhattan, Cast Iron District, 40 Bond Street per la precisione, dove c'è un condominio così sfacciatamente lussuoso da apparire sorprendente perfino in questa città che in quanto a lussi eccessi ed esagerazioni ha poco da imparare.
Committente dell'operazione è stato Ian Schrager, il patron di tantissime fortunate iniziative come lo strafamoso tempio della Disco Dance, lo Studio 54, per dirne soltanto uno a caso. E con questo abbiamo subito ben chiaro in testa che se qualcuno cerca un monolocale ad equo canone, qui ha sbagliato indirizzo.
E se Jacques Herzog durante la costruzione ha detto veramente : "noi ci sentiamo a disagio nel lusso", tocca riconoscere che, disagio a parte, anche stavolta i due sono andati alla grande.
La facciata riecheggia la struttura dei cast iron buildings, ma la reinterpreta con materiali nuovi, come gli elementi in rame brunito e in vetro curvato, realizzati appositamente a Barcellona, mentre una enorme cancellata (ad inquietanti volute in alluminio pressofuso che sembrano ispirate da un Gaudì bisognoso di Alka Seltzer) lunga più di quaranta metri protegge la privacy dorata degli inquilini dei ventisette appartamenti e delle cinque townhouses di oltre mille metri quadri, tutti con giardino privato e chi sa quante altre belle cose ancora. Inutile specificare che tutti sono corredati da splendidi arredi disegnati uno per uno su misura, e le finizioni stratosferiche contemplano cucine in rovere austriaco, armadi laccati di fattura italiana, caminetti, oltre ad un grande profluvio di Corian, un nuovo materiale molto duttile e versatile che è stato sfruttato per forgiare lavabi e piani di lavoro ma anche per sagomare in morbide onde la hall di ingresso, e che Schrager pare abbia preferito soprattutto perchè molto più costoso del marmo.
Come se tutto questo bell'ambaradan non fosse ancora sufficiente a convincere i newyorkesi facoltosi a traslocare di corsa, Schrager ha calato un ulteriore asso: un servizio di housekeeping talmente raffinato e capillare, che non soltanto si può prendere carico della sorveglianza e della gestione di ogni faccenda quotidiana di casa 24 ore su 24, spesa e riparazioni e servizi di pulizia, ma può offrire ogni immaginabile tipo di servizio come nemmeno la più efficiente delle segretarie private, compresa la prenotazione del ristorante esclusivo, o il mazzo di fiori sempre freschi sul tavolino dell'ingresso o il personal trainer per la passeggiata igienica di Fufi.
Per evitarvi di perdere tempo in telefonate inutili, sappiate che tutti gli appartamenti sono già stati venduti.
6 commenti:
Great art photography. Congratulations my dear friend Dede!
nooo...già finiti, e io che pensavo di prendermi un bilocale.....^___^ ciauzzzzzzzz
Vuoi vedere che uno l'hanno pure intestato a Scajola, ma lui, accidenti, non se n'è nemmeno accorto?!
Bye&besos da (acid) Nela San
This is an over the top building DeDe!
Thanks you for your for your congratulations on the birth of my new grandson!
Mah, io gli inquilini non li invidio. Sul serio.
Dici che se mi metto in lista d'attesa ho qualche speranza? Anche se a dire il vero mi piacerebbe molto di più vivere nel Queens.....
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