Mi sono sempre domandata perchè la gente si ostini a definirla notte di mezza estate quando in realtà è la prima notte della nuova stagione che inizia.
In ogni caso, la notte del solstizio d'estate è davvero una notte speciale, e non è stato insensibile alla suggestione nemmeno il Grande Bardo, visto che proprio in questa notte ha fatto capitare tutto quel groviglio complicatissimo di storie di cui non mi passa certo per la testa di fare un riassunto. Se proprio della trama non vi ricordate niente di niente guardatevi il trailer del film per un ripassino, anche se Shakespeare l'aveva immaginata un po' diversa, diciamocelo: la Toscana ci entra come i cavoli a merenda, tanto per dire, e anche la collocazione temporale non è che ci azzecchi tanto. Ma non cerchiamo sempre il pelo nell'uovo, dai!
La notte di mezza estate è un avvenimento che gli Svedesi celebrano con grande partecipazione. Una festa che coinvolge tutto il paese e che si svolge all'aperto, in campagna. I bambini e le mamme raccolgono fiori per le ghirlande che poi indosseranno mentre le ragazze secondo la tradizione hanno già raccolto il giorno prima sette specie diverse di fiori e le hanno messe sotto il cuscino: solo così potranno forse vedere in sogno il loro futuro sposo.
Gli uomini si danno da fare per issare al centro dello spiazzo l'albero di maggio, che è tutto rivestito di foglie verdi e che rappresenta il legame tra il mondo dei vivi e il mondo dell'oltretomba. Intorno, i musicisti suonano struggenti melodie tradizionali. E' incredibile vedere quanti siano in Svezia i musicisti dilettanti: quasi tutti sanno suonare uno strumento, e tutti ma veramente tutti, cantano e lo fanno con voce impostata. Mi dicono che già a partire dalla scuola primaria moltissimi sono i cori e le orchestre amatoriali, e che in ogni agglomerato di case, per quanto minuscolo e isolato dal resto del mondo, esiste un posto in cui fare musica insieme. Devo ammettere che è una delle tante piccole cose di importanza non fondamentale, certo, ma capaci di rendere la vita un po' più piacevole, che invidio agli svedesi.
Ho un ricordo bellissimo di una Midsommer passata a Senoren , piccolo paese su un'isoletta a poca distanza da Kalskrona, nel sud della Svezia.
Era il 2001, e il nostro amico Torsten compiva cinquant'anni. Arrivammo da tutte le parti in più di centocinquanta con tende e sacchi a pelo. Di tutti gli invitati, noi avevamo già incontrato si e no una decina di persone, in più è inutile dire che non parliamo una parola di svedese e che purtroppo il nostro inglese è molto al di sotto della sufficienza, eppure riuscimmo a stringere amicizia con tutti, e furono giornate indimenticabili che ci portiamo ancora nel cuore.
4 commenti:
cara Dede
amici così e luoghi così...
bella la vita
grazie Dede.
grazie cara, post molto interessante, un abbraccio...
Ho sempre desiderato essere in un posto così per un'occasione speciale, più gli anni aumentano e più sembra che aumenti anche la voglia di una spiritualità diversa.....e per quanto riguarda la lingua, ho constatato che non è mai stata una barriera alla comunicazione....
Post molto interessante, grazie.
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