lunedì 29 marzo 2010

Union Square


Leggo che venerdi è stata inaugurata a Union Square una nuova area ricreativa per i bambini, e mi rendo conto sorprendentemente che non ho ancora mai parlato di questa zona della città, anche se è la parte che credo di conoscere meglio e in cui da subito mi sono sentita, per quanto sia  possibile per un turista, a casa mia.
A due isolati da qui la figlia emigrante ha abitato per parecchio tempo, era abituale far colazione






affacciate alla grande vetrata di Whole Foods, e comprare l'insalata (ORGANIC salad, of course) al Farmers Market


















ma non è solo per questo che sono affezionata a Union Square.
Ha  il grande pregio di farti sentire a tuo agio come pochi altri luoghi, nonostante sia ficcata in un crocevia trafficatissimo alla confluenza tra Broadway, Park e Fourth Avenue, e la sua stazione della Subway sia uno degli incroci più congestionati;  é in ragione di queste concomitanze logistiche che è stata chiamata  Union Square, non state a pensare ad un omaggio all'Unione Federale e nemmeno alla celebrazione di un qualche sindacato di lavoratori.
E comunque, nonostante sia accerchiata dalle auto notte e giorno e la sua stazione metro sia frequentata da migliaia e migliaia di persone, nel parco si può godere di una tranquillità inimmaginabile. E  non ci si deve stupire che sia  un  parco bello e ben riuscito,  dal momento che è opera dei due più grandi specialisti in materia, i famosi  Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux già autori di Central Park e Prospect Park, ai quali nel 1872 venne affidato l'incarico di ridisegnare da cima a fondo il giardinetto senza carattere che già esisteva.









Sotto la grande  statua equestre di George Washington ci si dà appuntamento con gli amici,  









si va a  spasso portando  Don Diego al guinzaglio,  o ci si riunisce per dare il via alle grandi manifestazioni civili. La  statua di Gandhi è stata posta nel 1987  nei pressi della stazione della Subway  con l'intento dichiarato  di evidenziare la vocazione impegnata e pacifista della piazza, 


che dopo l'11 settembre è stata a lungo il punto d'incontro  privilegiato in cui si portavano  fiori e si accendevano candele, e parecchie sono state le veglie spontanee  in memoria delle vittime. 
Ci si organizzano anche feste di quartiere, come la grande festa cinese a cui abbiamo assistito spaparanzati nell'erba in mezzo a mille altri, in una calda domenica di maggio 
















Basta guardarsi intorno e si scoprono decine di edifici interessantissimi, ciascuno dei quali ha una storia che varrebbe la pena conoscere.

Ad eesempio, il Decker Building che si trova al numero 33 e che ora è  un megastore della Puma, è stata la prima sede della Factory di Andy Warhol  


mentre il bell'edificio con frontone in cui  c'è la  New York Film Academy, è la Tammany Hall che fu quartier generale del sordido  William M. Tweed, il quale alla fine del XIX secolo in questi locali con la complicità di un sindaco corrotto riuscì a intrallazzare e intascare la bellezza di centosessanta milioni di dollari, facendo scrivere in seguito  ad un osservatore  che Il governo dei ricchi tramite la manipolazione dei poveri è un fenomeno nuovo al mondo.  
Gentile signor osservatore del diciannovesimo secolo, se lo dice Lei non ho dubbi che il fenomeno ai Suoi tempi  fosse una novità, ma desidero assicurarLe che ai nostri giorni è diventato una pratica saldamente consolidata.


Su Union Square c'è, o meglio c'era dal momento che mi pare sia stato chiuso pochi mesi fa,  anche il grande megastore della Virgin, e a due passi da lì, sull'angolo tra Broadway e la  12ma strada   c'è  Strand Bookstore, la libreria che si fregia di possedere diciotto miglia di libri e che da sola meriterebbe il viaggio.

Last but not least, inegli immediati dintorni ci sono miriadi di locali e ristoranti. Non sono necessariamente locali costosi, anzi direi che i posti abbordabili sono la maggioranza, ma ciononostante sono tutti locali molto trendy, pensati per una clientela di giovani newyorkesi brillanti e molto aggiornati  e non certo per i turisti, e difatti  a cena in questi locali se ne  vedono pochini,  e si vede a occhio nudo che sono tutti agli antipodi del clichè del turista medio abituato a muoversi  sotto  l'ombrello protettivo del viaggio organizzato.  

Ma il meglio di sé  Union Square lo sfodera  di notte,  quando i  lampioni sono tutti accesi,  i grattacieli intorno brillano come gioielli preziosi, e voi vi godete l'ultimo spicchio di serata prima di prendere la metropolitana e andare a nanna


























5 commenti:

Antonietta ha detto...

non ho commenti da fare.post eccellente
ho 1 richiesta:vorrei vedere foto delle ex Torri gemelle, perchè mi sembra un luogo un pò dimenticato dal grande pubblico...è passato così tanto tempo...
grazie e Buona Pasqua!

dede leoncedis ha detto...

Per Antonietta: eccotele qui
http://varie-ed-eventuali-blog.blogspot.com/2007/08/new-york-city.html
prima o poi forse metterò anche le poche altre che avevamo scattato, vedremo.
Buona Pasqua anche a te

Gracie ha detto...

Grazie per gli ultimi interessantissimi articoli sulla Grande Mela! Che bello avere tanto da raccontare......

Roby e Loris Feelcook ha detto...

Cara Dede, sono davvero senza parole... curioso un po' sul tuo blog, aspettandomi qualcosa di interessante ed invece scopro che è pazzesco!!! L'aggettivo "interessante" sminuisce ciò che mi trasmette... una piccola verità te la devo dire: adoro gli States e New York soprattutto con tutta me stessa... grazie per avermi fatto rivivere con le tue foto ed i tuoi racconti le bellissime emozioni che mi ha regalato questo posto meraviglioso!! Ti seguirò costantemente...
Un abbraccio
Roby

dede leoncedis ha detto...

Roby, grazie a te! sono lusingata

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