mercoledì 9 dicembre 2009

La metropolitana di Berlino

Il primo ramo, inaugurato ai primi del novecento, andava da Potsdamer Platz a Stralauer Tor e, tranne la stazione di Potsdamer Platz, era tutta sopraelevata su viadotti in ferro che attraversavano il quartiere di Kreuzberg e che caratterizzano notevolmente ancora oggi il panorama urbano.


Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti l’avevano danneggiata a tal punto che nell’aprile 1945 si dovette chiuderla, anche se la parte sotterranea continuò ad essere utilizzata dai berlinesi come rifugio antiaereo.
Alla fine del 45 fu possibile riprenderne parzialmente il funzionamento e nel 1950 tutte le riparazioni furono finalmente portate a termine. Con la costruzione del muro sorse la necessità di separarla in due tronchi a servizio di Berlino Est e di Berlino Ovest, ma, come è facile intuire, non si trattava di una divisione semplice. Due linee sopra tutte le altre, la U6 e la U8,pur appartenendo al settore ovest, avevano un tracciato ad anello la cui parte centrale correva sotto Berlino Est. Era impossibile chiuderle ma anche impensabile mantenere la commistione tra i due settori, e si stabilì allora che le due linee continuassero a funzionare con la chiusura delle stazioni di Berlino Est, che diventarono stazioni fantasma. Tutti gli accessi vennero chiusi e presidiati da un ingentissimo numero di poliziotti, il pubblico veniva obbligato a scendere e i vagoni con il solo guidatore dovevano percorrere la tratta centrale alla massima velocità e sotto strettissimo controllo. A Berlino Est era rimasta la parte più ridotta di metropolitana e i trasporti urbani vennero integrati con linee di &tram, mentre la parte a servizio della zona ovest continuò negli anni ad essere ampliata.
Ogni settore funzionava separatamente e venivano stampate due mappe distinte:quella dell’est, in bianco e nero, riportava esclusivamente il settore est con una spessa linea nera ad indicare il CONFINE DI STATO, come se oltre quella linea ci fosse il deserto e non l’altra parte della stessa città. Nel luglio 1990 era ancora questa la mappa affissa alle stazioni di Berlino Est, e da una di quelle stazioni era possibile districarsi soltanto grazie all'aiuto di un berlinese est. Ma non era un problema, c'era tantissima gente sorridente che non aspettava altro che di poter dare indicazioni e fare quattro chiacchere con i turisti.
La mappa edita ad ovest invece era a colori e riportava in grigio anche il settore orientale. Pare però che ci fosse una dimenticanza: non si faceva cenno dell'unica linea parzialmente disponibile per chi da ovest doveva raggiungere il settore est.



E’ sconcertante e molto significativo pensare che furono sufficienti due soli giorni dopo la caduta del muro, perché le stazioni fantasma venissero riaperte e le comunicazioni potessero riprendere quasi dappertutto senza soluzione di continuità.





4 commenti:

mari ha detto...

oddio, l'amato treno!!!
Un giro per le stazioni è una lezione di storia, si possono imparare un sacco di cose.
Grazie per le immagini e per i chiarimenti...mi fanno provare nostalgia per Berlino (ma davvero a est davano indicazioni con un sorriso?mi sa che questo appartiene a un capitolo dimenticato...o forse sono io che ho avuto delle pessime esperienze?).
ciao

dede leoncedis ha detto...

Mari era il 1990 e l'atmosfera era euforica soprattutto a est. Sembrava che la caduta del muro avesse risolto tutti i problemi come per magia.

mari ha detto...

invece poi, quando si sono resi conto di quanti problemi questo comportava, l'umore è crollato...
mi sembra assurdo dirlo ma esistono ancora oggi gli stipendii ovest e gli stipendi est, a paritá di posizione, esperienza etc.
Chissá quanti decenni ci vorranno prima di poter parlare di una Germania non solo unificata, ma unita.

artemisia comina ha detto...

ancora, ancora berlino, please.

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