sabato 18 luglio 2009

La Morgan Library

Dicono che intorno alla fine dell'ottocento Pierpont Morgan fosse uno dei finanzieri più ricchi di tutta New York e in effetti non doveva passarsela niente male, almeno a giudicare dalla casa di famiglia in Madison Avenue tra la 36 e la 37ma strada. Era una gran bella casa ampia solida ricca di sale e saloni e con una grande biblioteca. In questa casa nel 1907, durante una delle ricorrenti crisi del sistema bancario americano, Morgan radunò più volte parecchi tra i più influenti magnati della città fino a che riuscì a convincerli a sborsare una montagna di denaro per salvare dalla bancarotta gli interi Stati Uniti, dando lui stesso il buon esempio con la firma di un assegno da trenta milioni di dollari. Urca. E Pierpont Morgan non era soltanto ricco, era anche colto. Colto, raffinato, bibliofilo e col pallino del collezionismo. Amava raccogliere libri rari, manoscritti e spartiti musicali, e così non ci volle molto perchè la biblioteca non bastasse più a contenere tutta quella mole di volumi che via via arrivavano ad arricchire la collezione. Fu necessario pensare ad un edificio nuovo, e il progetto venne affidato a Charles Mc Kim, dello studio McKim, Mead & White, cioè il più quotato dell'epoca. Stando alla larga dalle pacchianerie amate da altri facoltosi ricconi, Mc Kim progetta un palazzotto in stile rinascimento italiano, una villa bianca semplice ed elegante, che molti considerano il suo capolavoro. Nel 1924, una decina di anni dopo la morte del capostipite, il figlio John Pierpont detto Jack si rende conto che la biblioteca è diventata oramai troppo importante perchè resti un affare privato, e decide di aprirla al pubblico. Il successo è ovviamente notevole, la Morgan Library continua a crescere e di nuovo c'è bisogno di progettarne un ampliamento. L'incarico viene affidato a Renzo Piano, che realizza un edificio di raccordo tra la villa originaria e la biblioteca, bianco, essenziale e luminosissimo. L'inaugurazione avviene nel maggio 2006. Tanto per dare un'idea della miniera di meraviglie della Morgan Library, sappiate che possiede disegni di Leonardo, incisioni di Durer (Durer ha i puntini sulla u, lo so ma non li so mettere) ben tre esemplari, dei dieci esistenti sulla faccia della terra, della Bibbia di Gutenberg, spartiti musicali con annotazioni e correzioni autografe di Beethoven e Mozart, e in una sola sala potrete vedere nientepopodimenoche un manoscritto di Jane Austen, la foto di Mark Twain, un album zeppo di schizzi di ballerine di Degas, un manoscritto di Hemingway, una copia autografata dall'autrice delle avventure di Babàr e, roba da far tremare le ginocchia, addirittura quello che vedete qua sotto: la lettera in cui Vincent Van Gogh racconta a Paul Gauguin della sua stanza di Arles, e la correda con un disegnino. La sedia impagliata, il letto, la finestra, il comodino con il catino e la brocca. Uno schizzo veloce ed è già il quadro. Lì sotto i vostri occhi. Emozionante. Purtroppo il custode inflessibile non mi ha permesso di fotografarlo, l'immagine che vedete è stata presa dalla rete

1 commento:

Carla ha detto...

Ciao Dede, sono Carla (Il Clan di Nora Bra). Non so spiegarti perché non è rimasto il tuo commento... è già da un po' di tempo che ogni tanto mi dà errore quando entro sulla pagina dei commenti. Dovrò contattare l'amministratore di Blogger per sapere cosa succede. Fortunatamente ho letto il tuo piccolo ''grido'' e ho potuto risponderti. Io continuo a seguirti sempre con piacere, i tuoi post sono davvero illuminanti, mi fai venire voglia di viaggiare tutto l'anno!!! ;-) Un salutone e a presto, Carla

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