sabato 30 agosto 2008
SIGHISOARA
Fondata dai Romani e colonizzata dai Sassoni nel dodicesimo secolo, la città di Sighisoara, in Transilvania, ha conservato tutto l'aspetto di una città medievale.
Arroccata e circondata da colline verdissime, chiusa da una cerchia di mura ancora intatte, conosce perfettamente quali arti sfoderare per affascinare e sedurre.
Devo riconoscere che noi ci siamo capitati in un momento felice, in anticipo su un boom turistico assai prevedibile che temo le porterà mediocri negozi di ricordini e orde di comitive schiamazzanti, però adesso, anche per via delle severe limitazioni al traffico delle auto, camminando su quelle strade acciottolate e perdendoci in mezzo alle case e casette (tutte monumenti storici) abbiamo avuto l'impressione di stare fuori dal mondo e non ci siamo quasi accorti delle centinaia di turisti che stavano facendo come noi. No anzi, questo non è esattamente vero: dei turisti infatti non era possibile non accorgersi perchè la città ne traboccava, ma erano turisti rispettosi, garbati e pacati. In una parola: educati.
Incredibile, vero? Per questo ho parlato di momento felice: dura minga, come diceva Ernesto Calindri in un vecchio Carosello.
Di posti da vedere ce ne sono tantissimi, e infatti la città è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, ma la prima tappa irrinunciabile è sicuramente la Torre dell'Orologio, Turnul cu Ceas,
questa torre ha delle signore mura dello spessore di più di due metri e un orologio che risale al 1648, ornato da un corteo di statuine in legno di tiglio. Grazie ad un complicato sistema di ruote e carrucole le statuine, alte più o meno un metro, si muovono secondo i vari rintocchi.
Rappresentano diverse figure del pantheon sassone, e c'è pure la Giustizia con la sua Bilancia
Sulla terrazza belvedere un cartello ragguaglia sulla distanza dal Polo Sud: sono più di quattordicimila chilometri perciò se qualcuno intende provare ad andarci a piedi è meglio che si attrezzi per benino.
Ma anche se andare al Polo Sud a piedi non rientra nei vostri piani, vale comunque la pena salire qualche centinaio di gradini per godersi questo panorama ineguagliabile.
Una volta tornati con i piedi per terra, troverete che ci sono ancora un sacco di magnifici scorci da scoprire,
vi farete qualche amico estemporaneo
e non vi verrà nemmeno il nervoso se un rigattiere pretende un balzello per lasciar fotografare le sue carabattole.
e alla fine della giornata, in caso vi sentiste soli e spaesati, così lontani da casetta vostra, niente paura: la pizzeria San Gennaro è lì che vi aspetta. A Sighisoara, in Transilvania
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5 commenti:
bè, il tuo tour rumeno mi meraviglia sempre di +, e pensare che x me la Romania era solo Dracula e Adrian Mutu.
Invece grazie a te ma soprattutto alla mia amica Marianna, di cui parlo nel mio blog, ho conosciuto un mondo intatto e magico e pulito.
Ciao Anto
PS domani ricomincio a lavorare!Ohibò!
e chi è Mutu?
buona ripresa di lavoro, destino comune aimè, ma appena faccio pausa vado a conoscere la tua amica Marianna
Mutu= giocatore rumeno della Fiorentina!!!
Vedi bisogna essere aggiornati coi figli tifosi!
Ciao
dede, è sempre un piacere. ogni volta che passo di qui mi scappa di premiarti: una foca, un brillante.. non so...una salsiccia fumante, un cappello anni '50...ci devo pensare :)
un cappello anni '50? perchè no :)
grazie
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