giovedì 6 marzo 2008

Groningen



Groningen è una città universitaria: le sue prime quattro facoltà fondate nel 1614 sono tra le più antiche d'Olanda. Oggi è una meta prediletta per gli erasmus, ed è pienissima di giovani che sciamano dappertutto.
L'auto non è il mezzo di locomozione più usato.



Il centro è circondato da un canale ad anello solcato da decine di barche, e la gente va in giro a piedi ma soprattutto in bicicletta.
La percentuale di biciclette rispetto agli abitanti nelle varie città dell’Olanda indica che qui ogni giorno circolano 1,4 biciclette per abitante.




Come sia possibile a dire la verità io non l’ho capito, anche perchè ragazzi affastellati a due o tre su una bici sola non sono per niente rari.



Ma torniamo a Groningen: il suo gioiello è la Martini Tower, conosciuta anche come “l'orgoglio grigio”. Alta 97 metri, svetta sulla città e dalla sua sommità si gode una vista fantastica, dietro la torre si trova la chiesa, Chiesa Martini pure lei. In centro per la verità io avevo già notato l'Hotel Martini, il Martini Restaurant e un Martini Club o Pub, ma forte del mio radicato sciovinismo mi ero fatta l'idea che i Groninghesi fossero tutti particolarmente amanti del nostro vermouth.
Morale: sempre leggere la Guida PRIMA di aprire bocca.





































Era domenica, e a Grote Markt, la piazza più importante della città, c’era un belllissimo mercato di frutta e verdura, con tante bancarelle di bulbi e fiori, gradevolissimo da visitare e provvidenziale per la ricerca di souvenir per amici e parenti.
Molto meglio un sacchetto di bulbi di tulipano che dei brutti zoccoletti di legno dipinto, anche se forse amici e parenti avrebbero gradito maggiormente una forma di formaggio, ma abbiamo deciso di evitarli, memori di un precedente viaggio di ritorno in cui era tale la puzza che perfino lo spazzolino da denti sapeva di formaggio.
C’era anche un banchetto di dischi e CD molto fornito e tenuto da un tizio molto simpatico.
Ci siamo subito capiti al volo e mi ha tirato fuori alcune chicche introvabili di jazz olandese che naturalmente non mi sono lasciata scappare.














A voler trovare il pelo nell'uovo a tutti i costi, non mi è sembrato che la città possa considerarsi in lizza per lo scettro del glamour maschile.
Però però però, un frac a centotrentanove euro può sempre tornare utile, non si sa mai.





3 commenti:

papavero di campo ha detto...

c'è un certo clima in Olanda -e non parlo del meteo- che traspare anche dalle tue foto, come dire? di comunità evoluta, di etica efficientista e di cultura generalizzata e in generale. Quanto alle biciclette hai visto come sono? diverse! col cavallo altissimo e senza freni (credo si debba farlo coi pedali) mi hanno sempre un po' spiazzato come se anch'esse appartenessero ad un altro sistema!

dede leoncedis ha detto...

le biciclette sono effettivamente molto diverse dalle nostre, nere pesanti e con il contropedale. Molto adatte nelle piatte pianure di quelle parti e per niente sulle colline altalenanti di casa nostra.

amzterdam ha detto...

beh, diciamo che il glamour in generale non è proprio nelle corde degli olandesi..ma è per questo che mi piacciono! bellissime foto, tanta nostalgia (non per Groningen che non conosco...ma per tutto il resto...)

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