giovedì 13 dicembre 2007

il villaggio Leumann a Collegno

In corso Francia all'altezza di Collegno si trova il Villaggio Leumann. In stile Liberty, realizzato tra il 1892 e il 1914 dall'architetto piemontese Pietro Fenoglio su commissione di un imprenditore svizzero molto illuminato, Napoleone Leumann, è uno dei più significativi esempi di villaggio operaio, tra i numerosi sorti in Italia nella seconda metà del milleottocento. La famiglia Leumann era originaria di un paese sul lago di Costanza, il padre Isacco, piccolo imprenditore e uomo di larghe vedute, aveva impiantato una impresa di tessitura e produceva il famosissimo panno Leumann che nel 1900 all'Esposizione Internazionale di Parigi arriverà ad ottenere il massimo riconoscimento: il Grad Prix, e Napoleone verà addirittura premiato con la Legione d'Onore in quanto miglior produttore europeo di stoffe. Nel 1875 Isacco sposta l'impresa nelle vicinanze di Torino, in virtù della presenza delle nuove ferrovie appena inaugurate, la Torino-Rivoli e la Torino-Modane. La Torino Rivoli, ancora in funzione quando io ero bambina, era una linea ferroviaria che correva parallela alla strada veicolare senza alcun dispositivo di protezione e perciò pericolosissima, tanto che la gente l'aveva soprannominata il tritatutto . Ma torniamo a Leumann, che su una superficie di circa 60.000 metri quadri inizia la costruzione dello stabilimento e di alcune strutture annesse: ambulatorio, lavatoio, refettorio e asilo infantile. Una realizzazione di grande lungimiranza, ma sarà il figlio Napoleone, dopo la sua morte, a portare a compimento il progetto del villaggio, con le abitazioni e le strutture per le maestranze dell'opificio. Famiglia di filantropi, oltre a preoccuparsi degli interessi della produzione, i Leumann si sono sempre occupati anche delle condizioni di vita dei propri operai, tanto che già Isacco aveva disposto un lascito testamentario di 10.000 lire per la classe povera del paese. La Borgata Leumann, così viene chiamata ancora adesso, nasce attorno all' opificio dal bell'ingresso in stile Liberty. Ai lati, l'architetto Pietro Fenoglio edificò due comprensori, ad est e a ovest, ciascuno su un asse stradale perpendicolare a corso Francia e terminante in una piazzetta. Tutto intorno le casette e i villini, ciascuno con il suo bell'orticello, e tutti i servizi necessari per la vita comunitaria, compresa la pregevolissima chiesa di santa Elisabetta del 1907, ultima opera di Fenoglio. E a proposito di questo progetto, direi che Fenoglio ha tenuto molto presente l'esempio della chiesa realizzata da Otto Wagner nell'ospedale psichiatrico di Vienna. Diverse le tipologie degli edifici rendono il villaggio gradevole e non monotono, senza con questo togliere omogeneità a tutto l'insieme. Tra le strutture del villaggio, significativa la creazione di parecchi edifici scolastici: asilo, scuola elementare, scuola serale e perfino la scuola della massaia. Qualcosa di molto simile l'ho visto a Vienna, nel Karl Marx Hof che però, se non ricordo male, è di una ventina di anni posteriore. Doveva veramente essere una realizzazione all'avanguardia se in occasione dell'inaugurazione della scuola il ministro dell'istruzione isignì di medaglia d'oro di benemerenza sia Leumann che la moglie. Che non si limitarono alle scuole, ma portarono a compimento anche ambulatorio, bagni pubblici, refettorio, lavatoio pubblico, convitto, biblioteca, palestra, la stazionetta, ancora adesso in uso, l' ufficio postale, un teatro, un cinematografo e perfino la costruzione dell'acquedotto comunale di Collegno.

9 commenti:

marinella ha detto...

Grazie per queste belle spiegazioni, sapevo anch'io che era stato costruito da Leumann per i suoi operai, ma ora ne so molto di più. Si tratta di un villaggio che mi affascina tutte le volte che ci passo davanti, ma mai una volta che mi fermi per vederlo meglio. Adesso credo che cercherò di farlo alla prima occasione.
A presto e Buone Feste

erika ha detto...

io non conoscevo la storia, grazie dede.
anche io non ci sono mai entrata nella borgata leumann... bello!

dede leoncedis ha detto...

secondo me vale la pena di andare a vederlo. In un viaggio all'estero una visita ad un villaggio simile la dedicheremmo, perchè non farlo anche a due passi da casa?

Cristina ha detto...

Ecco, brava, Dede: viani qui che ti porto a vedere il Floréal Logis ed i suoi viali di ciliegi del Giappone. Napoleone Leumann era amico di mio nonno, che parlava del villaggio con grande ammirazione. Bellissime foto, come sempre. Ma chi ci abita, adesso?

dede leoncedis ha detto...

Chi ci abita? Non saprei dire, so che il villaggio è di proprietà comunale. E' abitato comunque da gente molto orgogliosa di farne parte, me lo ripetevano tutti quando giravo tra le vie per fotografare.

Anonimo ha detto...

che bel servizio!
una torinese

dede leoncedis ha detto...

grazie della visita, anonima torinese. Torna presto!

Anonimo ha detto...

Puo' in un certo senso il Sig. Leumann essere paragonato per certi versi ad Adriano Olivetti?
Vedo una certa attinenza con le scuole ,le abitazioni, la mensa, i servizi sociali, tutti dedicati a migiori cindizioni di vita dei propri dipendenti.
Grazie saluti

dede leoncedis ha detto...

Gentile Anonimo direi proprio di si, Leumann ed Adriano Olivetti hanno moltissimo in comune

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