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è cominciata la stagione teatrale. In programma un atto unico di Pirandello: Sogno (o forse no), che non conoscevo. non sono un'esperta di critica teatrale, ma a me è sembrato un testo parecchio debole. Capita anche ai più grandi. La storia è presto detta: una donna desidera una collana di perle, l'amante vorrebbe comperargliela ma un altro uomo, forse un altro amante, lo precede e gliela regala per primo. Un'ora e un po', due personaggi in scena a sussurrare in un microfono gracchiante al ritmo di una parola ogni secondo e mezzo. ho cronometrato. tra un quadro e l'altro, breve passaggio di pianoforte: mi è sembrato di riconoscere una danza rumena di Bela Bartòk. Scena velata da un sipario leggero per simulare la dimensione onirica e gran profusione di fumi come nei concerti rock di mezza tacca. Sugli attori, poverini, non posso dire niente: la lentezza esasperante mi ha impedito ogni possibile apprezzamento della loro bravura. Prima dell'inizio ci è stato detto che si trattava di teatro innovativo, di sperimentazione. sarà così.
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