mercoledì 7 novembre 2007
I Ragazzi della via Pal
Da qualche giorno si può ascoltare su radio tre la lettura dei Ragazzi della Via Pal. L'ho letto da ragazzina come credo quasi tutti i miei coetanei, ho sognato di far parte della Società dello Stucco e ho pianto tanto sulla morte di Ernesto Nemecseck. Non immaginavo che la strada esistesse per davvero, e quando a Budapest ci siamo incappati del tutto casualmente Franco e io ci siamo quasi commossi. Dico sul serio.
Gran bella città, Budapest. Ci siamo stati nel 95 quando le macchine digitali erano ancora roba da fantascienza e abbiamo scattato soltanto queste poche foto che ho passato allo scanner. Adesso mi mangerei le mani per esser stati così avari.
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5 commenti:
terribile, quel libro lì; anch'io, quante lacrime!
Pensa che non l'ho letto (anche se ne ho molto sentito parlare). Provvederò.
leggilo cristina, è uno di quei libri che vanno assolutamente conosciuti, come Cuore, che io ho letto intorno ai trent'anni. deve essere la ragione per cui non ho versato nemmeno una lacrima
eh, no, mica con Cuore si piangeva come con i ragazzi della via Pal! Solo quest'ultimo è MICIDIALE.
Cuore non mi era piaciuto, anch'io l'avevo letto che ero già grande, per i ragazzi della via Pal sono d'accordo con artemisia: MICIDIALE, quante lacrime, quasi quasi lo rileggo.
giusi
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