E' stato il primo condomino di lusso ad esser costruito lungo Central Park, era il 1884 e ai Newyorkesi del tempo il posto era sembrato lontano e inaccessibile almeno quanto il Dakota. Costruito in stile rinascimentale tedesco con torrette balconcini e frontoni, era fatto apposta per convincere i ricconi che la vita in uno dei suoi appartamenti poteva essere confortevole almeno quanto in una villa.
Obiettivo più che centrato, direi, dal momento che tra gli inquilini illustri si sono avvicendati Lauren Bacall, Leonard Bernstein e Judy Garland. Anche se siete ricchi e famosi, non fatevi troppe illusioni: per venirci ad abitare non basta possedere un conto in banca da far impallidire paperone, occorre anche essere accettati dalla assemblea degli altri residenti, e si mormora che parecchie celebrità siano state scartate senza tanti complimenti. Oddio, conti in banca a parte, a me non sembra che ci sia tanto da strapparsi i capelli per abitare nel Dakota Building, in fin dei conti una delle inquiline era stata la famosa Rosemary del film di Poalnski, e già non le era andata tanto bene.
Ma ancora peggio è andata al povero John Lennon, assassinato nel 1980 da uno squilibrato proprio sulla porta di casa.
Di Rosemary e del suo baby si sono perse le tracce, invece se volete rendere omaggio alla memoria del grande John non avete che da attraversare la strada ed inoltrarvi pochi passi nel parco, troverete Strawberry Fields, una piccola area ricca di alberi e cespugli fatta realizzare e costantemente curare da Yoko Ono. Potrete anche voi commuovervi davanti al mosaico Imagine e disseminare il selciato di grandi girasoli gialli, magari pensando che voi nel Dakota ... Ma Neanche Dipinti!!!
6 commenti:
Lo so, è un pò kitch, ma io un pensierino ce lo farei.....non fosse per i soldi che mancano!
il kitch non c'entra e nemmeno i soldi, è che non vorrei essere io a confermare che "non c'è due senza tre"
meglio essere scaramantici ;-))
e tu "USA contro John Lennon" l'hai visto? Interessante.
Abbracci
no, anonimo no!
o certo Astrofiammante, scaramanticissimi senza incertezza alcuna.
Nishanga, avrei riconosciuto il tuo "Abbracci" anche anonimi
Posta un commento