Scrive Claudio Canal nella sua guida di Praga interessantissima e forse per questo fuori catalogo oramai da un pezzo:
Se di tutte le architetture, pitture, sculture del Liberty-Art Nouveau-Jugendstil-Secese
del mondo fosse sopravvissuto solo l' Obecní dům, il palazzo municipale,
avremmo ugualmente l'idea del carattere festivo e glorioso di quest'arte.
Siamo in nam. Republiky a osservare il sole che fa' cantare i tetti,
così bello che travalica nell'orrido. Inquietante summa
di estetica piccolo borghese che riesce a diventare principesca.
il più prestigioso edificio Liberty non solo di Praga ma forse di tutto il mondo, nasce quando la città sta mettendo in atto una modernizzazione totale ed entusiasmante: sono gli anni in cui si costruisce la ferrovia per Berlino e per Vienna e sorgono nuove stazioni, edifici civili nascono in tutti i quartieri come funghi e le vecchie mura della città vengono demolite. Occorre suggellare tutto questo grande fermento con una costruzione in grado di mostrare al mondo la grandezza della capitale boema.
Tra il 1906 e il 1911 tutti ma proprio tutti i più importanti artisti cechi vengono chiamati a lavorare nella struttura progettata da Antonín Balšánek e Osvald Polìvka, e il risultato è un edificio decorato con grande ricchezza e stravaganza sia all'interno che all'esterno, con l'intento neanche tanto nascosto di esaltare in chiave allegorica la modernità e il livello culturale e tecnologico raggiunto dalla società boema. Omaggio a Praga è il titolo del grande mosaico sull'ingresso principale, mentre ai due gruppi scultorei all'esterno viene dato il nome di Umiliazione e Rinascita della Nazione.
Sulle modanature delle finestre del primo piano campeggiano dei mascheroni allegorici che rappresentano Scienza, Arte e Industria.
Dopo un restauro accurato tutto l'allestimento interno, dalle ringhiere alle scale, agli ascensori al guardaroba, tutto è rimasto tale e quale a quando venne realizzato in origine.
Sulle modanature delle finestre del primo piano campeggiano dei mascheroni allegorici che rappresentano Scienza, Arte e Industria.
Un volto maschile porta un bel paio di occhialoni da aviatore e non sembra fuori luogo immaginare un riferimento al primo volo aereo in Boemia, compiuto proprio nel 1910.
Alfons Mucha, celebre per le locandine teatrali di Sarah Bernhardt disegna le decorazioni della Sala da concerto da millecinquecento posti intitolata a Smetana e della splendida Sala del Sindaco.
Olltre ad essere il meglio dell'espressione artistica, l'edificio è anche un concentrato delle più avanzate soluzioni
tecnologiche dell'industria boema del tempo e viene dotato dei primi ascensori idraulici, ma anche di umidificatori d’aria,
ventilatori, telefoni e riscaldamento centralizzato. E per i pavimenti delle sale e degli uffici non vengono adoperati nè legno nè marmo ma si sceglie il materiale più innovativo e all'altezza dei tempi, il linoleum!
Dopo un restauro accurato tutto l'allestimento interno, dalle ringhiere alle scale, agli ascensori al guardaroba, tutto è rimasto tale e quale a quando venne realizzato in origine.
Sarebbe stato bellissimo partecipare ad una visita guidata che ci avrebbe permesso di entrare nelle sale ma, come a noi capita con preoccupante regolarità, l'orario delle visite era passato da un pezzo, nella sala Smetana il concerto era già cominciato, nei bar e nel ristorante le fotografie erano vietatissime. Morale della favola, ci siamo dovuti accontentare di un rapido blitz sotto lo sguardo arcigno di un paio di vigilantes
2 commenti:
Vigilantes arcigni a parte, le foto rendono giustizia di un edificio meraviglioso.
Io divento una iena quando mi proibiscono di fare foto....che poi non capisco, ormai sul web si trova qualunque cosa....
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