Nel 2002 tutta l'Europa centrale viene flagellata da un'alluvione senza precedenti.
Noi, in viaggio verso la Finlandia, facciamo in tempo a passare da quelle parti il giorno prima che il disastro cominci, e ci renderemo conto della portata dell'evento soltanto sulla strada del ritorno, quando vedremo le acque dei fiumi ancora molto al di sopra del livello normale ed inspiegabilmente colorate di marrone.
Tra il 10 e il 14 agosto cadono infatti in tutta l'Europa centrale piogge di una intensità imprevedibile, che da principio causano inondazioni in Austria e in Baviera. Un paio di giorni dopo il maltempo si accanisce sulle aree di sorgente dell'Elba e della Moldava provocando un aumento preoccupante dei livelli delle acque nei bacini idrografici, e a partire dal Danubio l'onda di piena inizia a percorrere i bacini di molti altri fiumi europei continuando nel frattempo ad ingrossarsi. Investe la Turingia e la Sassonia, poi la Boemia settentrionale e Praga, per arrivare infine a Dresda.
E' difficile crederci ora che le acque scorrono via placidamente,
ma nel 2002 sono sufficienti poche ore perché il centro storico di Praga venga minacciato da una massa di centinaia di milioni di metri
cubi d'acqua, che raggiunge un'altezza impressionante e di gran lunga superiore ad ogni livello mai toccato prima di allora.
Le statue sotto il ponte Carlo vengono rapidamente sommerse e si teme che anche il ponte possa venir trascinato via insieme a tutti gli altri magnifici ponti sulla Moldava,
Per contenere il disastro le autorità
ceche decidono allora di abbattere gli argini nella zona del
quartiere di Karlin,
facendovi esondare il fiume e proteggendo così le zone storiche della città.
facendovi esondare il fiume e proteggendo così le zone storiche della città.
Fortunatamente il sistema di allarme preventivo riesce a far evacuare per tempo
gli abitanti delle zone a rischio e a mettere al sicuro le opere d'arte, e tutta l'operazione si può considerare riuscita dal momento che effettivamente limita i danni, ma decine di edifici del quartiere vengono danneggiati gravemente e parecchi sono praticamente distrutti. I danni saranno incalcolabili anche a Kampa, il quartiere-isola
a sud del Ponte Carlo,
Dal giorno dopo i Praghesi si mettono al lavoro per ripulire, riparare,
ricostruire e oggi Karlin, un quartiere che la mia guida descrive come particolarmente
povero ed abitato da minoranze etniche,
ci è apparso in
pieno fermento, bellissimi edifici perfettamente restaurati
convivono con
case altrettanto affascinanti, ma che ancora aspettano di tornare a brillare.
Al posto dei Karlin Studios che la solita guida, pubblicata soltanto tre anni fa, descrive come una fucina di creazioni e di progetti, adesso c'è un cantiere
e nei dintorni stanno nascendo una miriade di fabbriche e di magazzini dal marchio prestigioso.
Viene da chiedersi se in tre anni la situazione possa essere davvero mutata così sensibilmente o se noi e la nostra guida abbiamo un concetto molto differente di quartiere particolarmente
povero.
Ma torniamo all'alluvione. Per evitare di affrontare di nuovo i guai del 2002, l'Amministrazione
decide di dotare la città di una protezione efficace e nel giro di due anni soltanto, senza litigi e senza lungaggini burocratiche, non soltanto delibera, incarica e appalta, ma addirittura costruisce fino all'ultimo bullone, un sistema di paratie mobili che in caso di pericolo possono venire montate nel giro di poche ore. Lungo il fiume e nei parchi, per tutta la zona a rischio, sono visibili le lunghe striscie predisposte con gli attacchi a cui si devono agganciare i pannelli, e bisogna riconoscere che non sono nemmeno brutte. ça va sans dire, organizzazioni di cittadini, protezione civile, croce rossa ed esercito sono stati addestrati per entrare in azione tempestivamente.
Dato che le alluvioni purtroppo capitano con cadenza regolare anche a casa nostra, è inevitabile fare paragoni. E noi non ne usciamo bene.
4 commenti:
Ho paura che noi non ne usciamo per niente, vivi perlomeno....Sono anni che nella mia città si discute sulle casse di espansione sul Baganza, che non è nemmeno classificato come fiume mi pare, ma che l'ottobre scorso in città ha fatto più danni di una piena del Po....Belle comunque le tue immagini, mi fanno proprio venire voglia di una capatina...
Molto interessante! Un viaggio a Praga a questo punto si impone e userò come guida i tuoi post!
Gracie e Grazia ribadisco l'esortazione: andate a Praga e non ve ne pentirete.
Questa storia delle paratie è particolarmente interessante. Spesso si gira per le città solo guardando in alto, e invece in questo caso le cose interessanti sono anche sul suolo che si calpesta.
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