sabato 26 gennaio 2013

Liceo Massimo d'Azeglio




Per il Giorno della Memoria quest'anno la RAI trasmetterà uno   speciale radio3 da una scuola  di Torino:  il Liceo  Massimo d'Azeglio


In via Parini angolo via san Quintino, a due passi dalla stazione di Porta Nuova,  è  considerato (anche da wikipedia)  uno dei migliori di Torino e dei più prestigiosi d'Italia.
























Di allievi famosi ne ha avuti così tanti che è impossibile ricordarli tutti.
Giulio Einaudi,  Vittorio Foa e suo fratello Beppe,  Leo Pestelli, Massimo Mila,  Giancarlo Pajetta, Norberto Bobbio,  Cesare Pavese, 

(1923. Gruppo con i compagni di scuola. Pavese è il primo da sinistra in seconda fila.)
 Primo Levi, Fernanda Pivano, tanto per citare i primi nomi che mi tornano in mente, ma possiamo continuare con   Gianni  e Umberto Agnelli, Vittorio Messori, Piero Angela, Augusto Del Noce, Pier Giorgio Frassati, il premio Nobel Salvador Luria, e se non ricordo male,  anche  Mike Bongiorno e  Gianni Minà, Rocco Buttiglione e Nando Dalla Chiesa, e pure Massimo Giletti.    E la lista potrebbe andare ancora avanti per un bel pezzo. 
La Società Calcistica Juventus Football Club è nata qui nel 1897 grazie ad un gruppo di studenti  del ginnasio. E nel 1933  un altro  gruppo di ex allievi tra i quali  Giulio Einaudi,  Leone Ginzburg, Massimo Mila, Norberto Bobbio e Cesare Pavese,   fondò la  Casa Editrice Einaudi. 

Primo Levi e Fernanda Pivano erano compagni di classe,



tutti e due in quella  sezione A il cui professore di Italiano era Cesare Pavese.


Ah, questo Primo Levi. Eravamo in prima Liceo A del D’Azeglio, così tanti anni fa che non 
me ne ricordo quanti, ma con Primo Levi chiunque l’ha conosciuto ha un suo ricordo da 
raccontare.
Io non ricordo quelli che mi ha raccontato, troppi anni, e ormai io ne ho novanta, di questi 
anni che non finiscono mai.
Pavese dava gli stessi voti ai nostri temi; io ne ero molto orgogliosa, e chissà, forse un po’
orgoglioso  era  anche  Primo  Levi;  ma  tutti  e  due  eravamo  sicuri  che  Pavese  non  si  sbagliava 
qualunque cosa facesse.
Però  io  vorrei  ricordare,  certa  di  non annoiare  nessuno,  quello  che  succedeva  con  Primo 
Levi alle lezioni di Chimica, che lì si chiamavano di Scienze.
Poveri noi. Per quelle strane regole veramente soprannaturali che regolano la scuola nella 
nostra classe Scienze la insegnava una signorina abilitata in Latino.
Se devo raccontare una cosa buffa dovrei raccontarvi le imprevedibili lezioni di Scienze che 
faceva  questa  signorina  di  cui  naturalmente  non  ricordo  il  nome  e  vorrei  che  come  me  lo 
dimenticassero tutti quelli che hanno assistito alle sue lezioni, di Scienze, non di Latino.
Ma in realtà, avrete già capito dove voglio arrivare, le Scienze ce le insegnava Primo Levi. 
.........

Primo Levi è rimasto per me sempre una specie di simbolo di questa scuola incontrollabile 
e  era  impossibile  dimenticarlo  dopo  gli  anni  immorali  passati  in  un  campo  di  concentramento 
dove, si diceva, si era salvato per le sue incredibili conoscenze scientifiche.
Ecco. Non ho capito se a chiedermi un ricordo della scuola è stato il Liceo e un parente di 
Primo Levi. In realtà quello che conta veramente è che Primo Levi non c’è più, a consolare il nostro 
dolore e la nostra nostalgia, che la scuola da che mondo è mondo ha fatto di questi errori e non 
credo ci sia da sbagliare a prevedere che ne  farà ancora, almeno  fino a quando la politica se ne 
impiccerà fino a sporcarsi le mani.
Fernanda Pivano
8 febbraio 2007













Anche se sulla iscrizione non si sono ricordati di citarmi,  sono stata  anche io allieva del d'Azeglio, anzi,  da studentessa mediocre quale io sono,  lo sono stata anche un po' più del necessario.  E  la cosa buffa è che in quegli anni non immaginavo e l'ho capito soltanto molto tempo dopo,  ma è proprio lì che grazie agli insegnanti che ho avuto, agli amici  che ho incontrato e alle cose che ho studiato (e per il novantanove per cento subito  dimenticato),  sono diventata adulta. 





lunedì 21 gennaio 2013

Good Luck Obama


Oggi Barack Obama inaugura con il giuramento  il suo secondo mandato. Può darsi che, come molti dicono,  non sia il migliore presidente della storia degli Stati Uniti, però è stato il primo ad opporsi allo strapotere della lobby americana delle armi. E questo basta per fare mio  l'augurio che gli ha rivolto quattro anni fa questo bar di Red Hook:  Good Luck Obama

mercoledì 16 gennaio 2013

16 gennaio 1938 - il Jazz entra alla Carnegie Hall



Alla metà degli anni trenta Benny Goodman è all'apice  della  carriera: stella assoluta della radio, delle sale da ballo e del cinema, è oramai per tutti il re dello swing ma quando il suo impresario  propone che l'orchestra si esibisca nella mecca della musica colta americana, la mitica Carnegie Hall   l'idea sembra quanto meno stravagante e perfino  Goodman  si mette  a ridere.






























Una volta assodato però che di stravagante non c'è proprio niente e che la proposta è così seria che più seria non si può,   Goodman accetta la sfida e si mette al lavoro. Dispone già degli arrangiamenti del leggendario Fletcher Henderson e di una band stratosferica: Harry James alla tromba, Lionel Hampton al vibrafono e Gene Krupa alla batteria,  ma per la jam session finale si assicura la presenza di altri grandissimi musicisti delle band di  Duke Ellington (il suo monumento è qui, e qualcos'altro su di lui avevo scritto anche  qui ) e Count Basie, come dire il meglio del meglio all'epoca sulla piazza. Il concerto realizza il tutto esaurito già molte  settimane in anticipo  nonostante il costo  del biglietto arrivi a    2,75 dollari. 
Goodman e i suoi offrono una performance  trascinante  destinata a  passare alla storia:   il pubblico si mette addirittura  a ballare sotto il palco  e nelle corsie tra le poltrone, e quando Jess Stacy  si produce in uno splendido (e non previsto) assolo su  "Sing, Sing, Sing," travolgente  numero finale della serata,  il teatro  viene letteralmente giù per gli applausi. 


La diretta  radio richiama un numero enorme di ascoltatori e il  concerto  viene anche registrato, ma con scarsa lungimiranza è stato predisposto  un solo microfono sul palco, e la registrazione non è delle migliori. Per  alcuni anni si dirà che è andata  perduta e soltanto una decina di anni dopo saltano fuori alcuni acetati da cui  la casa discografica pubblica  un album che diventa in breve uno dei primi LP a vendere più di un milione di copie. Alla fine degli anni novanta si scoprirà che a partire  dagli acetati originali qualcuno aveva  realizzato dei  master in alluminio da cui è stato possibile ricavare ristampe in CD di alta qualità.  






lunedì 14 gennaio 2013

Nostalgie viennesi




Varie ed Eventuali,   non  potendosi  permettere per ora di fare le valige e partire,  approfitta del tempo a disposizione  per mettere un po' d'ordine nell'archivio (quantitativamente assai ragguardevole)  delle sue  videocassette recenti,  vecchie e  vecchissime.
Senza una ragione precisa, ha cominciato con   Vienna 1994.

venerdì 11 gennaio 2013

Repetita iuvant - la ricetta della autentica panissa vercellese



Ripropongo questo post che risale a circa tre anni fa e che avevo temporaneamente  tolto di mezzo perché diventato bersaglio di spam. Ripeto anche stavolta che non mi sognerei mai e poi mai di mettermi in competizione con blog di cucina qualificati e blasonati, ma dal momento che si tratta di una ricetta della tradizione, eseguita come dio comanda da parte di una cuoca eccezionale, mi sembrava un vero peccato  lasciarla intristire nel limbo dei post abbandonati.
Sia chiaro che io non ho alcun merito nella preparazione essendo il mio contributo limitato a guardare,  ammirare  fotografare ed apprezzare. però, con sincero entusiasmo.




Procuratevi prima di tutto una bella cucina, ampia e confortevole,



abbellitela con graziose collezioni di vecchi macinacaffè, barattoli di metallo e scatole da biscotti finemente decorate.





Procuratevi anche un paio di cipolle, che andranno tagliate e poi soffritte molto dolcemente insieme a qualche fetta di lardo (pestato con la lama del coltello) dentro ad un paiolo in ferro con il manico.



Togliete la pelle ad un salame di quelli che si  conservano  nello strutto, un  Salam d' la Duja, sminuzzatelo per bene con le mani e sistematene le briciole nel paiolo in compagnia delle cipolle soffritte ma non colorite





alzate brevemente la fiamma e aggiungete una cucchiaiata di estratto di pomodoro



fate cuocere brevemente e solo a questo punto versate il riso, nella quantità di un pugno a testa. Se i commensali sono delle buone forchette e voi non volete correre rischi fate conto di avere ospiti con due teste, che non si sa mai.



Lasciate che il riso si insaporisca mantenendo la fiamma piuttosto vivace, ma facendo molta attenzione, e prima che il riso si possa attaccare al fondo della pentola versateci un bel bicchiere di vino ROSSO



aggiungete alla preparazione i fagioli, che avrete cotto in precedenza in un ricco brodo vegetale fatto con sedano carota rosmarino e una foglia di alloro, e lasciate insaporire lentamente.





Portate a cottura come un normale risotto, aggiungendo altro brodo man mano che sarà necessario. Se non ricordo male, per questo passaggio la signora ha adoperato del brodo di carne, ma non ci metterei la mano sul fuoco.



Lasciate riposare un paio di minuti e poi servite in tavola con il parmigiano a parte.

mercoledì 9 gennaio 2013

London Underground





La metropolitana di Londra, la  London Underground (per gli intimi The Tube) è la più antica del mondo e con i suoi quattrocentosessanta chilometri e quasi quattrocento stazioni, è  anche  la più estesa d'Europa. Wikipedia ci informa che ogni carrozza percorre ogni anno, alla velocità media di trentatre chilometri all'ora,  l'equivalente di tre circonferenze della terra, che i  passeggeri trasportati sono più di ventotto milioni, e che  i  biglietti venduti in trecentosessantacinque giorni sono  più di un miliardo. 
Wikipedia ci dice anche che è stata inaugurata il 10 gennaio 1863. Per la Stampa, che le dedica oggi ben due pagine intere di articoli e fotografie,  il viaggio inaugurale è avvenuto invece  il 9 gennaio 1863.
In ogni caso, che il compleanno cada oggi o domani poco importa, la signora compie centocinquant'anni e se li porta splendidamente. AUGURI! 















martedì 1 gennaio 2013

Distributore automatico di poesie





















Non ho idea se Fernando Pessoa sia mai venuto  a Torino prima di questo dicembre. Io in ogni caso, l'ho incontrato in via Roma.


Era seduto accanto ad un distributore automatico di poesie





L'invito era esplicito, sarebbe stato molto maleducato tirare dritto come se niente fosse e così ho preso anche io il foglietto arrotolato con la mia poesia



Credere è sbagliare. Non credere non serve a nulla.

E' una riflessione di grandissima saggezza ed  è anche un magnifico consiglio  che ho deciso di seguire a partire da questo 2013 così carico di nubi. Ho deciso di credere che le cose si possono ancora aggiustare, che qualche  soluzione si può ancora trovare, e che  noi avremo il coraggio di non arrenderci. E grazie, mille grazie davvero  signor  Pessoa. 

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