Siore e siori, oggi vi presento
DOCUSOUND.
E' un audio-magazine, probabilmente il primo del genere in Italia, nato da poco ma con grandi ambizioni: si propone di raccogliere storie che arrivano al cuore senza passare dagli occhi.
Ascoltare è un po' come leggere, offre stimoli e sollecita una partecipazione attiva. Se ci pensiamo bene, un libro prende vita compiutamente soltanto quando siamo noi a dargliela, ci caliamo dentro la storia con la nostra immaginazione e la interpretiamo a seconda della nostra sensibilità, e anche del nostro umore. E difatti è raro che ci piaccia il film tratto da un libro che abbiamo letto, i personaggi non hanno mai la faccia giusta, quella che noi abbiamo stampata talmente bene nella nostra testa che è impossibile vederli con una fisionomia diversa, e la trama ci sembra stravolta, tagliata, cambiata secondo un criterio quanto meno discutibile. Tutto da rifare, e noi l'avremmo fatto centomila volte meglio. E' vero o non è vero?
Ecco, ascoltare una voce che racconta una storia funziona un po' come leggere un libro: invita a far lavorare la mente. Suggerisce gli ingredienti ma non impone il piatto precucinato, e alla fine ti accorgi che ci hai messo dentro anche qualcosa di tuo.
Parte da queste premesse, Docusound, per andare alla ricerca di storie da raccontare, ma anche di ascoltatori. Le storie sono già tante, c'è quella di
e voci di genitori che raccontano i propri figli
e voci di figli che si raccontano
Forse da sola non avrei mai scoperto Docusound, ma il progetto viene da
Doc In Progress, e quindi trattandosi, come dire, di un affare di famiglia, l'ho visto nascere. Non sono del tutto obiettiva e lo riconosco, però a me sembra una buona idea.