Con un allestimento dei Vespri Siciliani per la regia di Maria Callas, nel 1973 Torino sanciva la rinascita del Teatro Regio dopo il disastroso incendio degli anni trenta.
Mi piace che oggi, per la celebrazione dei centocinquant'anni dell'Italia unita, il Teatro Regio abbia scelto di portare nuovamente in scena l'opera di Verdi, stavolta con la regia di Davide Livermore e la direzione di Gianandrea Noseda.
Una riflessione ... sull’Italia di oggi quella del regista, che riporto pari pari perché mi sembra del tutto condivisibile
....... focalizzare l’attenzione sul rapporto dell’opera con la Storia e sviluppare un confronto, un dibattito, una riflessione su come la messa in scena possa tradurre ai nostri occhi contemporanei vicende e situazioni concepite per altre epoche........
Davide Livermore che firma la regia del nuovo allestimento, così spiega il suo punto di partenza: «nei Vespri, Verdi ci racconta la Sicilia del Duecento, ma pensa all’Italia dell’Ottocento, anzi di più. Pensa all’Italia di ieri, di oggi e forse anche di domani… Credo che sia il momento di raccogliere la sfida: Verdi riflette sul nostro Paese, sull’Unità, sulla necessità di fare gli italiani dopo aver fatto l’Italia. La sua non è una celebrazione, ma una riflessione. E quindi va portata nel nostro tempo, perché è al nostro tempo che parla».
Questa la trama e questo il libretto dell'opera.
Nell'allestimento del Regio la piazza di Palermo diventa uno scenario cupamente attuale, dominato da due maxischermi che trasmettono in diretta le immagini della rivolta, e la bara di Federigo d'Austria avvolta nel tricolore evoca molto significativamente un'altra bara, simbolo di una violenza diversa ma altrettanto drammatica e pericolosa, e destinata a produrre nient'altro che squallore e degrado
La storia si dipana sotto lo sguardo implacabile di una televisione vorace e oscena, capace di trasformare ogni cosa in un unico imbarazzante reality show
.....Nella lettura di Livermore l’invasore che priva dell’unità e dell’identità nazionale non è lo straniero, ma il sistema dei media, la cattiva informazione; «le armi di “distrazione di massa” servono a realizzare quello che Pasolini aveva capito con una forza profetica, in enorme anticipo sui tempi: il fascismo culturale… la perdita dell’identità che lui temeva si sta verificando in maniera totale. Siamo invasi dalla menzogna, manipolati dalla comunicazione».......
Tricolori sventolanti e inno di Mameli sono stati responsabili di parecchie furtive soffiate di naso tra il pubblico (e di una modesta riflessione della sottoscritta: Se il Teatro Regio aspirava a contributi economici da parte del governatore della Regione, dopo questi Vespri ci può tranquillamente mettere una pietra sopra) .
Diretta alla presenza del Presidente Napolitano venerdi 18 marzo su Radiotre e su RaiStoria. Da non perdere.
4 commenti:
i tuoi post sono sempre splendidi, Dede... grazie!
grazie a te Pol, tira una brutta aria ed è confortante sapere che c'è qualcun altro su questa zattera che sta andando alla deriva.
Grazie per la dritta sulla diretta tv. Sembra un'allestimento interessante, non è una delle mie opere preferite ma.....
wow!che bella occasione hai avuto!
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