martedì 8 febbraio 2011

Elle come Langhe. O anche Elle come LeWitt




Dicono che per vedere le Langhe al meglio bisogna andarci verso la fine dell'estate o l'inizio dell'autunno, quando le viti sono ancora cariche di grappoli e le foglie cominciano a rosseggiare. Verissimo, lo confermo per quei pochi che ancora nutrissero dei dubbi: il panorama delle Langhe in autunno è  una roba da togliere il fiato. Ma noi eravamo andati da quelle parti per motivi diversi dal turismo e sembrava un sacrilegio tornare a casa senza aver dato nemmeno un'occhiata. Così, giusto per vedere che impressione  potevano dare   le colline appena appena  imbiancate  e i filari tutti spogli e nudi come tanti bastoni di scopa. 



Mah, sarà perché  a me  l'inverno piace  a prescindere, sarà che il cielo era particolarmente azzurro e il clima particolarmente tiepido, però a me queste Langhe invernali e un po' sotto tono sono proprio  piaciute. E così abbiamo deciso di allungare di poco  la strada e andare a fotografare la famosa Cappella della Madonna delle Grazie  che alla fine degli anni settanta la famiglia  Ceretto  aveva fatto restaurare in una maniera che all'epoca aveva fatto discutere parecchio.



La Cappella in realtà non è  mai stata un luogo di culto. Era stata costruita nel 1914 da un ricco viticoltore perchè durante i temporali servisse da riparo ai contadini, ma non fu mai consacrata e quando i fratelli Ceretto    acquistarono i vigneti in località Brunate (uno dei grandi crus del barolo) la cappelletta era ridotta ad  un rudere. 
Avrebbero potuto tranquillamente demolirla e nessuno avrebbe trovato  nulla da ridire, invece decisero di restaurarla e ne affidarono la decorazione interna  all'inglese  David Tremlett, mentre per gli esterni  venne deciso di  coinvolgere Sol LeWitt, artista americano che   non aveva paura di osare con i colori.










E questi sono due amici incontrati per la strada: lui è Max, di professione dovrebbe fare il  cane da guardia ma per il momento pare avere   idee ancora molto confuse in materia.

Lei invece  è Carla:  signorina per bene molto graziosa  ma  per niente disposta  a dare confidenza ad un'estranea.  



7 commenti:

Paula Feldman ha detto...

Meraviglia di cappella! Mi sa che il colore in inverno risalta particolarmente proprio perche è unica cosa colorita nella zona. bellissimo giro...un abbraccio da ponente, P

Carla ha detto...

Foto da fresche boccate d'ossigeno quelle delle langhe che, non avendole viste d'autunno e condividendo con te la preferenza dell'inverno, non mi sembrano niente male!!

Antonietta ha detto...

un gioiellino...

papavero di campo ha detto...

decisamente coraggioso! del resto si chiama Sol e può osare tutti i colori del sole (l'interno mi piace)

Gracie ha detto...

Mio marito da vero biker ricorda ancora con nostalgia un giro per le Langhe con amici e mi dice sempre che mi vuole portare a pranzo a Calamandrana (sai dov'è?) perchè lì ha gustato il pranzo migliore della sua vita (dice lui). Io del Piemonte ho visto solo la zona del Cuneese (Val Varaita e Val di Maira, bellissime) e la zona di Ovada perchè lì uno zio di Genova, ma di origini piemontesi, ha la casa di campagna.

dona ha detto...

Le Langhe non le avevo mai viste: paesaggio insolito e affascinante. Della cappella taccio.

Phivos Nicolaides ha detto...

Great views and beautiful pictures!

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