Garrett, a New York, è un
negozio specializzato in pop corn. Ne ha di tutti i tipi: dolce, salato, al caramello al burro al cioccolato e a chissà quanti altri sapori.
In vetrina sono esposte tante belle scatole di latta di colori diversi, uno per ogni differente aroma, e in formati che vanno dal grande all'enorme all'immenso. Si, perché l'americano medio ha un concetto piuttosto curioso di formato monodose: lo identifica con un metro cubo di prodotto, la maggior parte del quale è destinato già in partenza a finire direttamente nella spazzatura senza tante storie.
Se incidentalmente non vi venisse comodo recarvi di persona in 242 W 34th St. tra 7ma e ottava avenue,
sappiate che potete ordinare on line e farvi recapitare direttamente a casa una bella scatolona in latta da
sei galloni e mezzo (più o meno trenta litri) di pop corn per la modica cifra di centottantanove dollari, circa sei dollari e trenta per litro, truc e branca.
In Romania invece il mais non viene consumato sotto forma di pop corn: le pannocchie sono messe a bollire in grandi pentoloni o fatte arrostire sulla graticola e sono vendute un po' dappertutto per le strade, nei mercati e nelle fiere.
D'accordo, l'ambiente non ha nulla in comune con i patinati saloni di Garrett, ma qua una pannocchia costa
due lei e mezzo, circa cinquanta centesimi di euro, e per i miei gusti è molto ma molto più buona di qualsiasi tipo di pop corn all'aroma di nonsocosa. Provare per credere, come diceva quel tale.