Non solo a parere mio, questa è la piazza più bella di Lisbona. Il suo nome autentico è Praça de D. Pedro IV, ma è meglio conosciuta come Piazza del Rossio o semplicemente Rossio, si trova sul confine nord del quartiere Baixa e rappresenta da sempre il vero punto focale di tutta la città. Corride e feste popolari, manifestazioni di piazza e celebrazioni, tutto si è svolto sempre qui. E' stato per tutti gli anni della dittatura l'unico posto di tutta Lisbona in cui era permesso celebrare il primo maggio.
Signorile, affascinante e resa ancora più bella dalla presenza di una sontuosa fontana barocca proveniente da Parigi, e dal Teatro Nacional D. Maria II, opera dell'architetto italiano Fortunato Lodi,
nel Rossio la pavimentazione bianca e nera caratteristica di tutta la città ha l'andamento sinuoso delle onde e prende il nome di O Mar Largo. In origine erano pietre tagliate ad una ad una dai detenuti del Castello di Sao Jorge, ma erano state rimosse negli anni venti per far posto ai binari del tram. Oggi O Mar Largo è finalmente stato ricollocato al suo posto in occasione della ultima ristrutturazione, ed è stata una decisione felice che ha restituito alla piazza tutto il suo splendore.
il Rossio deve il suo nome a re Pedro IV del Portogallo la cui statua domina il centro della piazza, e che ha una storia abbastanza curiosa
La statua era stata in realtà commissionata per celebrare i fasti dell'imperatore Massimiliano I del Messico e stava per essere spedita al destinatario quando disgraziatamente era arrivata a Lisbona la notizia della sua morte. I Lisbonesi dopo un primo momento di smarrimento non si persero d'animo, realizzarono che a ventisette metri di altezza una faccia vale l'altra, e capirono lestamente che il fu Massimiliano I poteva tranquillamente e con buona pace di tutti essere riciclato come Dom Pedro IV. Detto fatto, piazzarono la statua su di un bel piedistallo impreziosito dalle quattro virtù cardinali attribuite al re, e si cavarono dall'impiccio. Assai brillantemente, bisogna riconoscere.
Spostandosi dalla Piazza verso Nord si incrocia la Stazione ferroviaria del Rossio, a cui l'architetto José Luìs Monteiro ha disegnato una ricca facciata in stile neo manuelino con otto porte a ferro di cavallo e una torre dell'orologio. Lo stile neo manuelino non è altro che una rivisitazione tardo ottocentesca dell'originale cinquecentesco, che deve il nome a Manuele I del Portogallo sotto il cui regno vengono realizzati i principali edifici, Monastero dei Jeronimos e Torre di Belém in primis, e che in quanto a opulenza di decorazioni non si faceva mancare proprio niente.
Tra l'incrocio dei due archi degli ingressi principali della Stazione trova posto la statua di un altro re portoghese, Sebastiano I di Aviz, dietro a cui c'è un'altra storia che vale la pena di essere raccontata
Sebastiano I di Aviz, sedicesimo re del Portogallo nato a Lisbona il 20 gennaio 1554, non deve esser stato un bambino fortunato: il padre muore lo stesso anno in cui lui nasce, la madre lo abbandona per chiudersi in convento e da quel momento non si rivedranno mai più.
Dopo la morte del nonno Sebastiano viene incoronato re. Ha solo tre anni, ma cresce e accarezza il progetto di consolidare il potere del Portogallo in Marocco. Compiuti i ventiquattro si imbarca a Belém con una flotta di 800 navi e circa 20.000 uomini, giunge in Africa e schiera le proprie truppe senza curarsi della grande supremazia di uomini del rivale Abd el-Malik, che aveva usurpato il trono del sultano suo alleato. Si arriva alla battaglia e dopo cinque ore estenuanti durante le quali i suoi soldati combattono eroicamente, Sebastiano subisce una terribile disfatta. Dei ventimila che erano partiti si salvano si e no poche centinaia di soldati e del re non si sa più nulla. Il Portogallo precipita in una profonda crisi dinastica che si concluderà con la perdita dell’indipendenza nazionale e l’annessione alla Spagna. Un corpo viene in realtà riportato in patria ed esibito villaggio per villaggio a conferma della morte del sovrano, e Filippo II di Spagna nel 1582 arriva a far tumulare i resti nella tomba che ancora oggi si può vedere nel Monastero dei Jerónimos, ma la gente portoghese non accetterà mai di credere che queste siano veramente le spoglie di Sebastiano, che nessuno in realtà ha visto morire. Nasce così la leggenda: Sebastiano si è nascosto, sta preparando il suo ritorno e libererà il paese dall’odiato giogo della Spagna. Diventa così il Re Desiderato intorno alla cui figura nasceranno credenze e superstizioni, fino ad un vero e proprio movimento messianico noto come Sebastianismo: il re velato riapparirà a cavallo del suo destriero bianco per tornare a riprendere il ruolo che gli spetta, sarà il re del Nuovo Impero. Il re assente, il re che non c’è diventa così il legame fortissimo che salda il presente privo di speranza con il passato ricco di memoria. E’ l’origine della Saudade, il sentimento misto di nostalgia malinconia e speranza che rappresenta l’essenza dello spirito portoghese.
Quando vi troverete in zona, dopo esservi giustamente commossi per la triste storia di Sebastiano, non dimenticate che è sacrosanto anche coniugare le esigenze dello spirito con quelle del corpo e non tralasciate assolutamente di fare una visita a qualcuna delle tante pasticcerie di culto della piazza, come lo storico Caffè Nicola
9 commenti:
Quel cielo azzurro, limpido e luminoso me lo ricordo bene! Non conoscevo la storia del re Sebastiano e, devo dire, mi ha commosso. Per le paste... dovrò tornarci!
tornare a Lisbona? si senza il minimo dubbio Carla, e più di una volta
a quando il prossimo giretto? Complimenti, Dede, la tua guida di Lisbona è formidabile!
un abbraccio
eugenia
Eu, in quanto a giretti l'ho già scritto: anche subito!
Your pictures are stunning indeed!
che edifici meravigliosi...io nel frattempo cerco - un po' come si fa ai mercatini - delle bellezze un po' meno imponenti, in quel di Long Island....
Chiao Dede. Si prega di dare un'occhiata qui: QUI
The photographs are amazing!.
Ciao Dede!
Infatti ricordavo che parecchie cose c'erano nel tuo blog su Lisbona, e proprio in dettaglio anche sul teatro che interessa me!
Fortunato Lodi è un mio concittadino, che nel 19. sec. ha lavorato, progettando palazzi e altri elementi urbanistici in Italia (Bergamo, Bologna, Firenze....) e inoltre ha insegnato per anni sia alla Accademia Carrara di Bergamo, poi a quella delle Belle Arti di Bologna, formando bravi ingegneri edili e architetti.
Mi fa piacere ammirare queste splendide foto, che, a quanto pare, attirano siti di promotori turistici...
Grazie!!!
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