venerdì 13 giugno 2008

fare il turista

Fare il turista non è una cosa disdicevole, eppure il più delle volte, chissà perchè, si farebbero carte false pur di sembrare gente del posto. E' già abbastanza complicato in generale, dal momento che il turista si muove di solito con macchina fotografica al collo e guida illustrata sotto il braccio, e la cosa assai difficilmente fà parte delle consuetudini di un indigeno che sta andando in ufficio, ma per gli italiani questa pare un'impresa ancora più disperata. Gli italiani si fanno sgamare subito in virtù dell'abbigliamento fintotrasandato/supergriffato e soprattutto per le scarpe sportivamente raffinate quando il resto della popolazione esibisce senza la minima vergogna scarpe in similplastica dai colori inverosimili e sandali in disinvolto tandem col calzino bordeaux. Grazie ad una abitudine consolidata nel corso di svariati anni posso affermare con una punta di orgoglio di essere l'eccezione che conferma la regola: nessuno mi centra come italiana, mai, nemmeno per sbaglio. Un po' perchè nel mio guardaroba i capi glamour latitano, ma soprattutto, e questa è la mia arma vincente, perchè il mio bagaglio è fatto soltanto di indumenti vecchi e frusti che io amorosamente tengo da parte durante l'inverno per poter praticare in vacanza l'usa e getta senza irrimediabili salassi economici. L'espediente produce vantaggi notevoli: nessun bucato in viaggio, nessuna valigia di indumenti sporchi al seguito e nessun rischio di esser presi per turisti. Profughi, piuttosto, rivestiti alla bell'e meglio da una qualche associazione no profit, ma questo regala tutt'al più qualche sguardo di umana partecipazione che a ben vedere sottintende perfino un lampo di simpatia. Così abbigliata dunque mi sono trovata dalle parti del mitico Empire State Building, non molta la gente in giro e in meno di venti minuti ero sulla terrazza a godermi il panorama urbano più famoso del mondo. Intorno a me, pochi turisti fotografavano e un tre quattro di loro mi hanno anche lanciato uno sguardo a metà tra l'incuriosito e il solidale. Dubito comunque che abbiano saputo intuire da quale paese io fossi fuoruscita.

4 commenti:

Martissima ha detto...

eh brava Dede, bentornata.....bellissimi panorami...
anch'io ho qualche foto molto simile scattata da mio figlio qualche anno fa....però la prossima volta le foto le vorrei scattare io....intanto a luglio le farò da San Francisco....
ciaooo!!

erika ha detto...

tu sei che sei intelligente.
belle foto, grazie!
tanti baci

ivana ha detto...

Dede cara...
ecco proprio le vertigini mi fai sentire!!!!E questo proprio in concomitanza con una visione di piatti paesaggi rurali e fiumi, templi e giungla del Far East più estremo, che ieri sera Elena ha mostrato a un infreddolito pubblico alla festa dell'unità!
A parte le "cime" architettoniche di Hong Kong e altre similari città la full immersion in un mondo all'opposto del nostro è stato impressionante!!!
Un fascino altrettanto magnetico!

Grazie!
ciau

Anonimo ha detto...

Bentornata, Dede! E non hai lasciato laggiù la tua irresistibile simpatia... io oggi parto per una settimana balneare, secondo lo stereotipo più classico: mamma-ragazzini-spiaggia-cremasolare-libro-settimanaenigmistica-fotografiesorridenti.
Ma non vedo l'ora di leggermi tutto il tuo resoconto, vedere le foto e cominciare ad organizzare il mio viaggio di agosto!!!
A presto ;)

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