È primavera... svegliatevi bambine
alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor.
E a tarda sera, madonne fiorentine,
quante forcine si troveranno sui prati in fior.
Fiorin di noce,
c'è poca luce ma tanta pace,
fiorin di noce, c'è poca luce;
fiorin di brace,
Madonna Bice non nega baci,
baciar le piace, che male c'è?
È primavera... svegliatevi bambine
alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor.
È primavera... che festa di colori!
Madonne e fiori tentaste il genio d'un gran pittor.
E allora, a sera, fiorivano gli amori,
gli stessi amori che adesso intrecciano i nostri cuor.
Fiorin dipinto,
s'amava tanto nel quattrocento,
fiorin dipinto, s'amava tanto;
fiorin d'argento,
Madonna Amante le labbra tinte
persin dal vento si fa baciar!
È primavera... che festa di colori!
Madonne e fiori trionfo eterno di gioventù.
E' il testo di una vecchissima canzone che non mi è mai piaciuta, ma che mi torna puntualmente alla memoria ad ogni primavera. Non mi piaceva, ma alla radio era difficile riuscire ad evitarla, non c'era mica tanto da scegliere e ogni giorno almeno una volta te la appioppavano, un po' come l'olio di fegato di merluzzo, che se per caso scampavi a pranzo ti toccava sicuramente a cena.
Perciò nonostante tutto, la conoscevo a memoria. Una cosa non sono mai riuscita a capire: va bene il fiorin di noce, va bene il fiorin di brace, ma che razza di albero sarà mai quello che fa il fiorin di pinto?