Ci aspettavamo un paesaggio imponente: canyons, montagne, invece l'Everglades National Park è una immensa distesa piatta. Piatta ma ricchissima di animali di tutte le specie, uccelli rari e alligatori, un ecosistema complesso e perfetto che deve la sua eccezionalità alla enorme quantità di acqua, che nel corso del tempo ha permesso il proliferare del falasco, un'alga particolare che è all'origine della catena alimentare alla cui cima si trovano proprio gli alligatori.
L'inverno è la stagione migliore per ammirarli, quando stazionano negli stagni e sono talmente immobili da sembrare finti. Non fidarsi, non sono finti per niente: stanno semplicemente risparmiando le forze, ma non vanno in letargo e non disdegnano snacks fuori orario.
Nei gator holes, i pantani umidi in cui si rintanano gli alligatori per sfuggire all'aridità del suolo si riuniscono anche numerose specie di uccelli. L'Anhinga ad esempio, un curioso uccello nero simile ad un cormorano, che si tuffa per catturare il pesce e, dato che le ali bagnate diventano troppo pesanti per volare, le distende come un bucato passando così ore e ore al sole per asciugarle.
In queste zone vivevano gli indiani Seminole, che campavano pacificamente di caccia e dei frutti della terra. Poi sono arrivati i bianchi e come loro abitudine, hanno portato la civiltà. Detto in parole povere, hanno praticato la caccia indiscriminata, inquinato le falde con i fertilizzanti e razziato l'acqua convogliandola verso le città. insomma, in pratica hanno sconvolto il ciclo naturale delle paludi, causandone il progressivo inaridimento. Nonostante l'area sia stata dichiarata riserva naturale, e quindi posta sotto tutela fin dagli anni settanta, lo sfruttamento è andato avanti imperterrito e solo nel 2000 si è avviato un progetto che dovrebbe contrastarne la desertificazione. Gli ostacoli sono parecchi, non ultimi gli interessi dei proprietari terrieri, ma a quanto ci è stato spiegato, il progetto non piace nemmeno a molti ambientalisti, e non è affatto detto che arriverà a compimento.
2 commenti:
odioso il cocco e il suo cervellino rettile!
simpaticissimo dall'aria un po' francese l'uccellino zampegialle-beccorosso
india: si dice che si occidentalizzi. in accompagnamento, suono di campane a morto e qualche ghignetto: dove ti credevi di scappare?
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