venerdì 11 gennaio 2013

Repetita iuvant - la ricetta della autentica panissa vercellese



Ripropongo questo post che risale a circa tre anni fa e che avevo temporaneamente  tolto di mezzo perché diventato bersaglio di spam. Ripeto anche stavolta che non mi sognerei mai e poi mai di mettermi in competizione con blog di cucina qualificati e blasonati, ma dal momento che si tratta di una ricetta della tradizione, eseguita come dio comanda da parte di una cuoca eccezionale, mi sembrava un vero peccato  lasciarla intristire nel limbo dei post abbandonati.
Sia chiaro che io non ho alcun merito nella preparazione essendo il mio contributo limitato a guardare,  ammirare  fotografare ed apprezzare. però, con sincero entusiasmo.




Procuratevi prima di tutto una bella cucina, ampia e confortevole,



abbellitela con graziose collezioni di vecchi macinacaffè, barattoli di metallo e scatole da biscotti finemente decorate.





Procuratevi anche un paio di cipolle, che andranno tagliate e poi soffritte molto dolcemente insieme a qualche fetta di lardo (pestato con la lama del coltello) dentro ad un paiolo in ferro con il manico.



Togliete la pelle ad un salame di quelli che si  conservano  nello strutto, un  Salam d' la Duja, sminuzzatelo per bene con le mani e sistematene le briciole nel paiolo in compagnia delle cipolle soffritte ma non colorite





alzate brevemente la fiamma e aggiungete una cucchiaiata di estratto di pomodoro



fate cuocere brevemente e solo a questo punto versate il riso, nella quantità di un pugno a testa. Se i commensali sono delle buone forchette e voi non volete correre rischi fate conto di avere ospiti con due teste, che non si sa mai.



Lasciate che il riso si insaporisca mantenendo la fiamma piuttosto vivace, ma facendo molta attenzione, e prima che il riso si possa attaccare al fondo della pentola versateci un bel bicchiere di vino ROSSO



aggiungete alla preparazione i fagioli, che avrete cotto in precedenza in un ricco brodo vegetale fatto con sedano carota rosmarino e una foglia di alloro, e lasciate insaporire lentamente.





Portate a cottura come un normale risotto, aggiungendo altro brodo man mano che sarà necessario. Se non ricordo male, per questo passaggio la signora ha adoperato del brodo di carne, ma non ci metterei la mano sul fuoco.



Lasciate riposare un paio di minuti e poi servite in tavola con il parmigiano a parte.

16 commenti:

papavero di campo ha detto...

che bella cucina!
e che signor piatto! infine che bella la sequenza di foto, della serie evviva le ricette-sequenza!

artemisia comina ha detto...

ah bono, bono, tutto sta a trovare quel salam d'la'nduja o come si chiama, vedo che tu prudente aggiri (per le nostre orecchie?) l'aggrovigliato suono...

dede leoncedis ha detto...

papavero, difficilmente riuscirò a documentare un altro piatto altrettanto puntualmente, io perdo sempre qualche pezzo per la strada.
Artemisia: è il salam 'dla DUJA. La 'Nduja è la salsa piccante calabrese.
Occorrono buoni salami crudi appena fatti, del buono strutto fresco e un bel vaso capiente in cui sistemarli, dopo di che basta attendere un mesetto prima di mettere in atto l'opera di smantellamento. Non è difficile prepararli, il guaio è che creano dipendenza

Fabipasticcio ha detto...

Meraviglia! nonostante il caldo torrido i vapori di quella pietanza sono una vera delizia!
grazie come sempre

Anonimo ha detto...

non ci posso credere.......proprio due sere mio martirio, mi ha chiesto per l'ennesima volta la panissa, e ora come faccio, non ho più scuse, dovrò preparargliela, cioè una scusa ce l'avrei, mi manca il salame 'dla duja.

Ciau
giusi

Virgikelian ha detto...

Salve Dede, piacere di conoscerti.
Complimenti per il bellissimo servizio sulla preparazione di questo delizioso piatto che conosco bene e gustarlo in compagnia di amici lo si apprezza ancor di più.
A presto Virginia

Anonimo ha detto...

Pensare che fino a un paio d'anni fa mi toccava un secchio pieno di salam d'la duja, tanto che alla fine non sapevo più che farne (è proprio vero che chi ha pane non ha denti, e viceversa).
Bellissima sequenza, bellissima cucina, bellissimo piatto poco estivo, e bravissima tu come sempre!

Cristina ha detto...

Ma perché mi meette anonima? Che cosa è cambiato? Cristina

Anonimo ha detto...

Fotoricetta con i controfiocchi, per questo..quelo e quelaltro motivo..che in buona sostanza significa ..eccitante!!
Abbracci

ivana ha detto...

Ecco,

la ricetta vissuta...la mia passione!
Sequenza di una naturalezza e atmosfera che inebriano...hai interpretato come il solito, da artista!
Grazie!!!

ciauuuu!!!

Carla ha detto...

Mamma mia che meraviglia! Sono ingrassata tre chili solo guardando le foto! ;-)

Carina la collezione dei macinini e delle scatole di latta!

Ciao, Carla

Antonietta ha detto...

allora a che ora è pronta da assaggiare?

Anonimo ha detto...

hey


just signed up and wanted to say hello while I read through the posts


hopefully this is just what im looking for looks like i have a lot to read.

Grazia ha detto...

Se solo sapessi cucinare......!

Nela San ha detto...

Lo propongo al consorte, visto che ama le ricette piemontesi ed è al momento cuoco ufficiale di casa. Ah, dimenticavo: il tag "Chaltron women in cucina" è spassosissimo. Se estendete il tag anche agli uomini, ve lo mando, lui, in cucina è come Attila = dove passa lui et c etc

Lefrancbuveur ha detto...

Non posso che fare degli applausi per questa ricetta!
ciao

Enrico

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