la Maison Horta in rue Américaine 23-25, l'abitazione e studio che Victor Horta costruì per sé e per la sua famiglia
tra il 1899 e il 1901, è una delle sue quattro case riconosciute dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità, ed è diventata un Museo
visitabile tutti i giorni, tranne il lunedi e le feste comandate, dalle due alle cinque e mezza del pomeriggio. Fotografarne l'interno è vietatissimissimo, e il sito del museo sottolinea anche molto chiaramente che non si possono pubblicare le immagini che vi sono pubblicate, che d'altra parte sono poche e minuscole.
All'esterno la macchina foto è tollerata, anche se ho il sospetto che le automobili davanti all'ingresso siano state scientemente parcheggiate per attuare una spregevole azione di boicottaggio.
Nonostante il boicottaggio, qualche bel particolare siamo riusciti a catturarlo ugualmente.
Qua sotto, ad esempio, la griglia che protegge le finestre al piano terra
e qui, come già visto nella Casa Solvay, la struttura metallica lasciata completamente a vista e posta davanti al serramento in legno. Più sotto le due griglie di sfiato, anch'esse progettate minuziosamente e su misura
La maniglia del portoncino d'ingresso e il batacchio del campanello
La pensilina vetrata sul portoncino d'ingresso, che è in realtà anche balcone del piano superiore
le mensole metalliche che reggono i balconi, con gli snelli ed elaborati pilastrini che li collegano
Tutto quello che avete visto fino a qui era farina del mio sacco, ma mi dispiaceva deludere la richiesta di Giovanna e ho cercato in rete qualche immagine della scala interna, che, bisogna dirlo, è effettivamente strepitosa, con tutta quella luce dorata che filtra dalla copertura e si fonde con i colori della balaustra e delle pareti delicatamente decorate
la foto della scala interna proviene da qui
In quanto a foto le cose sono andate molto meglio ai Magazzini Waucquez, che sono stati restaurati e da qualche anno sono la sede del Centre de la Bande Dessinee , il Centro Belga del Fumetto
Grandi coperture vetrate consentono di illuminare gli spazi con la luce naturale e le balconate affacciate sul piano terra si snodano lungo tutto il perimetro dell'edificio in una sorta di passeggio coperto fatto apposta per invogliare all'acquisto. Per la DueCavalli e il Puffo Horta non ha colpe, sono lì per meriti fumettistici che ignoro, e sono costantemente bersagliati da gruppi di turisti in posa che, quando finalmente è arrivato il nostro turno, ci guardano perplessi mentre fotografiamo le ringhiere
Il contesto è quello di un grande magazzino popolare, non di una ricca casa borghese e i costi devono essere evidentemente più contenuti, Horta allora progetta un tipo di scala molto meno dispendioso delle fusioni su misura adottate nelle case private: il mancorrente in legno è più lineare e meno elaborato, e le parti metalliche sono realizzate sagomando e imbullonando degli economici profili in ferro dipinto. Meno dispendiosa ma ugualmente elegante.
Sulla strada si affaccia una piacevole brasserie
In una piccola sezione dedicata a foto e disegni d'epoca Horta controlla l'andamento del cantiere e scruta pensieroso il cielo di Bruxelles.
(continua)
4 commenti:
Grazie di aver pensato a me :-). Davvero, adoro quella casa. Il tour degli edifici Art Nouveau l'ho fatto abbastanza scrupolosamente, ma la casa di Horta è proprio un sogno ad occhi aperti.
eh si!
A Bruxelles ci si rende davvero conto di quanto sia stato grande Victor Horta.
Continuo la visita nel tuo blog! Quanto ho già imparato... Grazie Dede!
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