giovedì 11 giugno 2009

L'eleganza del riccio

Non mi riferisco al libro che nonostante il successo planetario a me non è piaciuto per niente, io voglio parlare del riccio comune, un grazioso animaletto che molti conoscono con il nome di porcospino anche se, come leggo su wikipedia il termine è improprio perchè il vero porcospino d.o.c. in realtà è l'istrice. Leggo sempre su wikipedia che presenta caratteristiche morfologiche arcaiche come la formula dentaria e la conformazione del cervello che lo accomuna ai primi mammiferi comparsi sulla Terra al termine del Cretaceo, rispetto ai quali non si è differenziato di molto: nel corso dei millenni ha solamente evoluto il rivestimento di aculei che tanto lo caratterizza agli occhi dell'uomo. e da un'altra parte Leggo ancora che .... i ricci sono animaletti lunghi 20-30 cm, provvisti di una coda di 1-4 cm, corte orecchie, zampe con 5 dita; come le echidne, le istrici e gli ursoni, sono forniti di aculei, peli rigidi di color fulvo giallastro con bande scure all'estremità; hanno abitudini notturne. Abitano le campagne, i boschi, le zone cespugliose, le legnaie, costruendosi nidi di erbe o foglie secche, dove trascorrono l'inverno in letargo. Si tratta di animali sedentari, che si spostano per un raggio di poche centinaia di metri dalla loro abitazione. Si nutrono di insetti, anfibi, lucertole, piccoli roditori; sono nemici delle vipere, che uccidono con grande abilità; il riccio non è immune al loro veleno, ma il suo manto lo protegge egregiamente dai morsi. La femmina, due volte l'anno, fra aprile ed agosto, dà alla luce dai 3 ai 7 piccoli. L'animale trascorre l'inverno in letargo nella propria tana. La loro vita dura circa 6 anni; 10, se tenuti in cattività. Quello che non ho trovato scritto da nessuna parte è che i ricci sono animaletti lentissimi che hanno bisogno di qualche minuto per attraversare una strada, e per questa ragione ogni anno una bella fetta di loro è destinata a finire sfrittellata sotto le ruote di un'auto. Succede, sono incidenti che possono capitare e con tutto quello che avviene nel mondo non è il caso di fare una tragedia per un riccio. D'accordo. Però oggi ho ricevuto da mia figlia Elisa queste bellissime foto e ho pensato che magari tra i milioni di Schumacher che corrono sulle nostre strade ce n'è qualcuno che i ricci non li ha mai guardati negli occhi, e vedendoli potrebbe decidere di pestare un po' meno sull'acceleratore. Idea che comunque, porcospini a parte, non mi sembra da buttare via. Hai visto mai. P.S. credo sia necessaria una precisazione: queste non sono foto scattate da me, mi sono state spedite da mia figlia e io non ne conosco l'autore. Chiunque sia, lo ringrazio e spero non se la prenderà troppo a male se le ho pubblicate

9 commenti:

erika ha detto...

oh che bello!!! non ne avevo mai visti cosi' da vicino... sono teneserissimi.
qui mettono spesso dei cartelli con su scritto: "attenti a loro"!!!! andate piano!

mi sembra bello.

grazie dede.

papavero di campo ha detto...

così minuscolo così bello, la lentezza si spiega, le leggi della natura sono pazzesche, gli esseri umani spadroneggiano sul pianeta, riflettendo poco o niente su quanto piccolo e grande si compenetrino, si avvicendino e si relativizzino

nishanga ha detto...

Hai fatto bene a postare queste foto; mai avevo visto quanto fosse tenero questo animaletto che in effetti spesso fa una brutta fine anche in posti dove le macchine non vanno molto di corsa.Penso a Paxos in Grecia dove in certi periodi c'era una vera strage; poverini non hanno ancora imparato che attraversare può essere pericoloso.
Abbracci

Carla ha detto...

Quattro foto meravigliose! Mi ricordano quello che trovai nel giardino di casa dei miei quando ero piccola e lo tenemmo per qualche giorno in casa nutrendolo con del latte, per poi liberarlo nuovamente. Lo chiamavamo mister Riccio! E' davvero un animaletto tenerissimo!

Anna ha detto...

Che tenerezza!Non l'avevo mai visto un riccio da vicino,ha uno sguardo che t'intenerisce.Purtroppo la natura che li ha provvisti di aculei non pensava agli automobilisti.

Fabipasticcio ha detto...

bellissimo animale il riccio e bellissime foto.
Noi ne abbiamo qualcuno nel giardino condominiale e ne vedo spesso (purtroppo) di schiacciati ai lati della strada verso l'aeroporto...
grazie come sempre

Antonietta ha detto...

come hai fatto, dove l'hai trovato, che fine ha poi fatto...raccontaci

a.o. ha detto...

adorabili!
per fortuna alcuni paesi sono più sensibili alla strage dei ricci. ho visto un documentario: in germania, per esempio, sono presenti dei piccoli tunnel, come dei cordoli, messi lì da un lato all'altro della strada proprio per loro.
annusano col musetto, s'infilano e via, sani e salvi attraversano senza rischi.

orsy ha detto...

Deliziosi, i ricci - che in Toscana si chiamano spinosette. Un amico, ma non è certo l'unico, ogni sera mette fuori, presso una siepe, un piattino di frutta, verdura, pezzetti di carne o pesce cotti. Dopo un poco si sentono dei lievi fruscii e, spiando cautamente in giardino, ci si gode la scena di un paio di ricci o di un'intera famigliola completa di bebè, che cenano: compitissimi, discreti, signorili...

Contenta che circa il libro la pensiamo nello stesso modo.

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