venerdì 7 settembre 2007

Varsavia



Avevamo conosciuto agli inizi del nostro matrimonio una famiglia polacca, lui ingegnere e lei architetto.
Erano diventati buoni amici dei miei genitori, e di conseguenza diventarono anche amici nostri. Lui, ingegnere meccanico alla Polski Fiat, lavorava a Torino. Stefan. Aveva un accento spiccatissimo, lo riconoscevi appena diceva pronto, e tutte le volte lui si sorprendeva: Come tu ha fatto a riconosssscere me.
Lei, Halina, non aveva trovato lavoro e si era rassegnata a fare la casalinga, parlava pochissimo l’italiano. Per i due ragazzi invece Torino era proprio casa loro, il grande alle medie e il piccolo in prima elementare. Ci frequentammo fino a che restarono in Italia, poi il contratto di Stefan arrivò alla scadenza e tornarono in Polonia. Ci scrivemmo per un po’, poi come spesso succede, ci perdemmo quasi del tutto di vista. Tornarono in vacanza in Italia, per combinazione proprio quando mia madre festeggiava il 70 esimo compleanno, e naturalmente parteciparono con grande entusiasmo alla festa a sorpresa. Stefan suonò l’armonica a bocca ed Halina conversò a lungo in un italiano fluido che non mi sarei aspettata di sentirle. Una bella festa, proprio.
Quando siamo andati in Polonia li abbiamo cercati, avevano cambiato indirizzo e abbiamo inseguito le loro tracce per tutta Varsavia, fino alla loro nuova casa. Non c’era nessuno. Erano in Canada a far visita al figlio. Che peccato.














3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Tiziana Rinaldi Art ha detto...

che piacevole sorpresa!
la casa con le due decorazioni sulla facciata (quarta immagine), era la casa della nonna di mio marito.

dede leoncedis ha detto...

davvero sorprendente, se l'avessi voluta cercare probabilmente non l'avrei trovata.
grazie della visita Tiziana

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