lunedì 26 aprile 2010

Anhalter Banhof a Berlino










A pochi passi da Potsdamer Platz, Il rudere desolato davanti al quale Bruno Ganz angelo triste e Peter Falk, attore con un passato di angelo, si incontrano nel Cielo Sopra Berlino è quel poco che resta della gloriosa Anhalter Bahnhof, una stazione progettata intorno al 1840 nientemeno che dal genio di   Karl Friedrich Schinkel, e che  fin dai  primi anni  collegava Berlino con Lipsia  Francoforte e Monaco. 



Fu in seguito ampliata,  da quattordici gli ingressi diventarono diciotto, e nel  1876  era il più grande terminal ferroviario d'Europa. Doveva essere un vero spettacolo all’epoca vederne il parco binari e l’enorme scalo merci,  con i nuovi  collegamenti verso  Dresda Praga e  Lipsia, e poi ancora  le nuove linee dirette, verso  Vienna e verso il sud, Roma Napoli Atene.
Nel 1930 vi transitava  un treno  ogni 3 minuti ed il traffico  giornaliero contava una media di più di quarantaquattromila passeggeri.
Giunto al potere, Adolf Hitler nei suoi deliri faraonici aveva pianificato  di realizzare due nuove enormi stazioni centrali mentre l'Anhalter Bahnhof sarebbe stata riconvertita in grande  piscina coperta pubblica, ma i progetti  non furono mai avviati. In compenso l'Anhalter Bahnhof subì i primi massicci bombardamenti nel novembre 1943 riportandone  gravi danni che costrinsero  a ridurre i trasporti al solo traffico locale. Ci furono poi  altri  bombardamenti, e la stazione venne chiusa. 
Ricominciò a funzionare per  brevi tratte subito dopo la guerra, e nel 1948 a seguito di  imponenti lavori di ripristino riprese il traffico su più  larga scala. Ma  dopo un periodo di attività piuttosto breve  la stazione ferroviaria chiuse definitivamente in seguito alla decisione della  Deutsche Reichsbahn,  appartenente alla DDR,   di deviare il traffico ferroviario sulle stazioni  nell'area di Berlino Est. 
Si era discusso molto sulla sua conservazione e trasformazione in museo, ma l'Amministrazione comunale di allora, con una dissennata operazione che fu definita un atto di vero e proprio vandalismo, giudicò più vantaggioso accettare un'offerta per l'acquisto dei suoi pregiati mattoni, e così  la Anhalter Banhof venne demolita.
Ai Berlinesi  è rimasto questo  frammento del portico.













5 commenti:

orsy ha detto...

Perché mi commuovo, Dede? No, qualcosa di diverso: una morsa da qualche parte. Vai a capire.

dede leoncedis ha detto...

capisco Orsy, credimi. ma si va avanti, nonostante tutto

Nishanga ha detto...

It was a really good time!
...e allura??
Berlin is waiting patiently

dede leoncedis ha detto...

ma che mi combini, donna dalle molte identità???

Nishanga ha detto...

corsi di cucina italiana per quelli proprio..negati!
carino, no?

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